13 assassini

Takashi Miike omaggia il cinema classico giapponese con un remake in bilico tra tradizione e parodia

Takashi Miike. Dieci anni fa era materia per cinefili, oggi è un regista di culto, che gira in poco tempo, con pochi soldi e tante malsane idee. Tra cui un certo classicismo, come in questo 13 assassini, remake dell’omonimo film di Eiichi Kudo del 1963, in cui un nobile del XIX secolo deve porre fine al sadico dominio del fratello dello Shogun.
Miike sacrifica il suo istinto sovversivo a favore di un cinema più tradizionale, almeno finché il suo rinomato tocco emerge nella cifra grottesca, in quei personaggi finemente in bilico tra humor nero e iperbole fumettistica.

Regia: Takashi Miike
Interpreti: Yakusho Kôji, Yamada Takayuki, Iseya Yûsuke
Trama: Un gruppo di assassini deve eliminare il fratello dello shogun.
Genere: azione
Durata: 126’

Da vedere perché: per gustare come Miike Takashi sia riuscito a coniugare il cinema classico con il suo tocco grottesco e iper-violento.

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La scheda è pubblicata su Best Movie di giugno a pag. 116

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