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15 minuti di Avatar

Abbiamo visto in anteprima 7 clip del film di Cameron: ecco le nostre impressioni

Avatar (guarda la prima foto ufficiale del film), il film che segnerà il ritorno alla regia di James Cameron a distanza di 12 anni da Titanic, è un evento di cui stiamo parlando già da diversi mesi. Finalmente questa mattina abbiamo potuto vedere sette clip per un totale di 15 minuti e farci un’idea di quello che ci aspetta. Avatar, che uscirà nelle nostre sale il prossimo 18 dicembre, è ambientato su Pandora e racconta la lotta tra umani e gli alieni indigeni Na’vi per la conquista del pianeta. L’aria di Pandora è irrespirabile e così sono stati creati geneticamente degli ibridi umani-Na’vi i cui corpi possono essere controllati dall’uomo. Questi corpi sono gli Avatar di cui si serve l’esercito per conquistare Pandora. Ecco la descrizione delle 7 scene viste, di seguito le nostre impressioni.

L’arrivo su Pandora
Il protagonista Jake Sully (Sam Worthington) è un marine su una sedia a rotelle. Quando arriva su Pandora entra nella sala reclute dove un colonnello sta spiegando la situazione ai nuovi arrivati: «Non siete più in Kansas, siete a Pandora. Tutto su Pandora è mortale, perfino le piante e gli animali vogliono uccidervi e mangiarvi gli occhi. I peggiori di tutti sono i Na’Vi, progettati per sopravvivere, le loro ossa sono rinforzate da fibra di carbonio naturale. Il mio lavoro è tenervi vivi. Non avrò successo: non con tutti voi».

Ecco gli Avatar
Jake entra in un laboratorio per vedere l’Avatar che dovrà “possedere”. Gli Avatar sono addormentati, chiusi supini in speciali capsule dove il loro corpo galleggia. Sono esseri blu alti circa tre metri, con il corpo umanoide sottile sottile, la coda e grandi orecchie a punta. «Sono cresciuti», dice Jake facendo intuire che alla partenza dalla Terra gli Avatar erano neonati e ricordandoci che sono esseri creati geneticamente mescolando dna umano e degli alieni Na’vi.

Jake entra nell’Avatar
Sigourney Weaver, che recita nei panni di una biologa, fa sdraiare Jake in una capsula. I sensori collegati al suo corpo cominciano a mandare informazioni ai monitor della sala medica dove si visualizza la sua attività cerebrale. I medici connettono Jake all’Avatar, ma più che una connessione è proprio un “trasferimento”, nel senso che Jake si addormenta nel suo corpo e si sveglia nell’Avatar. Due medici assistono Jake nel suo nuovo corpo consigliandoli di rimanere seduto, di aspettare i controlli e di avere più confidenza prima di provare a muoversi. Invece l’entusiasmo di Jake lo fa alzare subito e barcollare fin fuori dalla sala medica mentre i medici urlano «E’ pericoloso, sediamolo!».

Una giungla di mostri
Jake-Avatar cammina in mezzo alla giungla vestito come un soldato e con tanto di fucile in mano seguito da Sigurney Weaver-Avatar e un altro membro del team. Cominciamo a fare la conoscenza con la particolare flora di Pandora: la vegetazione di fronte a Jake si ritrae come una molla appena viene toccata. E svela un enorme mostro tipo triceratopo contro il quale Jake fa il gradasso per indurlo a scappare. Ci riesce e si sente tutto soddisfatto, salvo poi scoprire che il vero motivo per cui la bestia è fuggita è che alle sue spalle ce ne è una ancora più grossa tipo pantera. Jake comincia a scappare a gambe levate fino a nascondersi dietro a un tronco che la panterona sbrana. Le spara ma non basta: la bestia lo agguanta per lo zaino che Jake si sfila per poi ricominciare a correre.

Neytiri
Jake è vestito di stracci con un bastone in mano che vaga per la foresta. Dall’alto di un ramo di un albero l’indigena Neytiri lo osserva e sta per ucciderlo tenendolo sotto mira con il suo arco. Ma una creatura simile a una medusa che vaga leggera nell’aria si posa sulla punta della freccia e Neytiri rinuncia.

Neytiri e Jake
Jake è sotto l’attacco di bestie simili a cani e Neytiri lo salva grazie al suo arco. Jake cerca di ringraziarla anche se pensa che lei non capisca la sua lingua. I due si incamminano nella foresta di cui vediamo delle particolari piante luminose che emettono bagliori fosforescenti di ogni colore. Anche il muschio su cui camminano è particolare: appena calpestato si illumina di azzurro. Neytiri è arrabbiata e comunica in inglese:
«Non ringraziare, tutto ciò è triste. E’ colpa tua, non meritava di morire. Sei come un bambino, fai troppo rumore». Jake: «Se ti importa tanto dei tuoi amici della foresta, potevi lasciare che mi uccidessero. Non capisco la tua logica». Neytiri: «Hai un cuore grande e nessun timore. Ma sei come un bambino».
Neytiri va via spedita e Jake la insegue, vuole stare con lei. «Portami con te», le dice e lei: «Vattene». Poi vengono interrotti dall’arrivo da un gruppo di quegli strani esseri simili a meduse che si posano sul corpo di Jake. Neytiri spiega che sono i semi dell’Albero Sacro e appena se ne vanno invita Jake a seguirla.

Domare i draghi
Jake sembra ormai fare parte della tribù dei Na’vi, tanto che viene accompagnato dietro una cascata per fare quello che sembra una specie di rito di “iniziazione”. C’è anche Neytiri con lui e gli ricorda qualche avvertimento per affrontare quello che lo aspetta. Ci troviamo infatti di fronte a una “mandria” di draghi e Jake ne deve scegliere uno da domare. Neytiri: «Aspetta che sia lui a sceglierti». Jake: «Come lo capirò?». Neytiri: «Cercherà di ucciderti». Jake con l’aiuto di una corda sale in groppa a un drago e con fatica riesce a domarlo. «Il primo volo segna il legame tra voi», Urla Neytiri spingendo il drago e Jake giù per la montagna: dopo i primi secondi goffi, i due cominciano a volare per la valle.

Le nostre impressioni

La computer grafica
Dal punto di vista tecnico, l’uso della computer grafica è strepitoso, un passo avanti a tutto quanto visto fin’ora. Non ci si accorge dell’effetto speciale e questa è una vera rivoluzione: non ci si chiede neanche cosa sia vero e cosa no, sembra tutto realistico. Gli Avatar, ovviamente in CG, sembrano attori filmati dal vivo. Merito certamente anche della nuova tecnica ideata da Cameron, che gli consente di vedere il risultato finale mentre gira e non solamente dopo la post-produzione.

Il 3D
Le clip sono state viste all’UCi cinema di Assago (Milano) con occhialini usa e getta e il 3D non ci ha impressionato molto. Anche nelle scene d’azione non ci si “spostava sulla sedia” e il grado di coinvolgimento è stato minore di quello provato in altri film. Molti siti americani, però, hanno pubblicato commenti strepitosi anche su questo aspetto, quindi siamo convinti che la versione finale sarà in grado di entusiasmarci.

I personaggi
Il protagonista sembra il Brendan Faser de La mummia: un eroe d’azione, un po’ casinista e simpaticone. In generale nessun personaggio si allontana da stereotipi già visti in altre pellicole, ma in 15 minuti non c’è stato il tempo per approfondire nessun personaggio.

La storia
Sembra un po’ Balla coi lupi: un soldato con il compito di combattere la popolazione indigena alla fine ne è sedotto e conquistato fino a diventare uno di loro. Ma la scena in cui Neytiri parla dei semi dell’Albero sacro e si stupisce che si posino addosso a Jake, fa presagire che ci sia qualcosa di più…

Flora e fauna
Mentre le creature mostruose che Jake incontra nella giungla sono tutto sommato “normali” (si vede che ormai siamo abituati a mostri di ogni genere!), la flora del pianeta Pandora è stata una vera e propria sorpresa. E’ chiaro che è stato fatto un lavoro eccezionale nel ricostruire l’ambiente, creando una vegetazione che è sempre viva, in movimento, che pulsa: Jake cammina e il sentiero si illumina, tocca una pianta e questa si ritrae, ne tocca un’altra e cambia colore. La sensazione è proprio quella di un pianeta vivo, che respira proprio come se fosse una creatura.

La scena che ci è piaciuta di più…
Quella in cui Jake prende possesso dell’Avatar. Intanto perchè abbiamo capito che non è un controllo a distanza, ma un vero e proprio trasferimenti dell’Io in un altro corpo. E poi perché vedere l’Avatar far casino nella sala medica crediamo sia un’ottima presentazione.

… e quella che ci è piaciuta di meno
Lo sketch in cui Jake crede di aver spaventato un’enorme bestia di fronte a lui, salvo poi scoprire di averne una alle spalle più grande: già vista in troppo film.


Conclusione

James Cameron ha pensato Avatar 14 anni fa e ha dovuto aspettare che ci fosse una tecnologia in grado di realizzare quello che aveva in mente. Dopo aver visto le clip crediamo che il risultato visivo sia strepitoso e ci auguriamo che anche la storia sia all’altezza proprio come in tutte le opere precedenti del regista. Per saperne di più dovremo aspettare il prossimo 21 agosto, quando dovrebbe uscire il trailer del film e potremo partecipare all’Avatar day (vedi www.avatarmovie.com).

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