Addio a Heath Ledger, “cavaliere oscuro”

Hollywood sotto choc per la morte del 28enne divo australiano, nuovo Joker - già cult - nell'atteso sequel di Batman

Da ieri sera il mondo del cinema è sotto choc. Heath Ledger, uno dei divi più promettenti tra le giovani generazioni è morto a New York a soli 28 anni. Ancora non accertate le cause del decesso, probabilmente provocato da un’overdose di sonniferi, né se si sia trattato solo di un incidente o piuttosto di suicidio. Legato alla collega Michelle Williams (da cui si era separato l’anno scorso), l’attore di origine australiana lascia una figlia di 2 anni, Matilda. Già candidato all’Oscar per la vibrante interpretazione ne I segreti di Brokeback Mountain e attualmente sul set di The Imaginarium of Doctor Parnassus di Terry Gilliam, Ledger era al centro dell’attenzione mediatica per una delle performance più attese dell’anno: il ruolo del giovane Joker nel nuovo capitolo di Batman: The Dark Knight. E ad accusare i colpi di questa tragica notizia è proprio la Warner Bros., major produttrice dell’attesissima pellicola. Dopo la morte di un membro della troupe durante le riprese, la paura è che The Dark Knight passi ora come “film maledetto”. Alan Horn e Jeff Robinow, presidenti della major, hanno già rilasciato una dichiarazione ufficiale: «Lo studio è sconvolto da questa tragica notizia. Il mondo dello spettacolo ha perso un enorme talento, Heath era un attore grandioso e una persona eccezionale. I nostri cuori sono vicini alla famiglia e ai suoi cari». Pare inoltre che, dopo l’accaduto, i contenuti speciali già realizzati da attori e regista per il dvd dovranno essere interamente rigirati, e non è ancora chiaro se Ledger avesse già ultimato la sua parte di ri-doppiaggio del film. Si attende ora l’intervento del regista del film, Christopher Nolan. Non sono mancati invece i commossi commenti di molte celebrities, a cominciare dai colleghi – e connazionali – Nicole Kidman («è una tragedia, sono vicina alla sua famiglia») e Mel Gibson, già con Ledger ne Il patriota, che oggi dice: «Riponevo grandi speranze in lui, è una tragica perdita».

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