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Addio a Otar Ioseliani: il grande regista georgiano osteggiato dal regime sovietico è morto a 89 anni

Se ne va un grande maestro, radicale, intransigente e umanista, della settima arte

Addio a Otar Ioseliani: il grande regista georgiano osteggiato dal regime sovietico è morto a 89 anni

Se ne va un grande maestro, radicale, intransigente e umanista, della settima arte

Otar Ioseliani

È morto a 89 anni il regista georgiano Otar Ioseliani, maestro del cinema autore di Pastorale (1975), C’era una volta un merlo canterino (1970) e I favoriti della luna (1984). La notizia della scomparsa è stata confermata dal quotidiano francese “Le Monde”, dopo l’annuncio dato da un suo amico, il fotografo Yuri Rost, sul canale Telegram, e rilanciato dal giornale russo “Prada”.

Da ragazzo studiò musica, arrivando anche a conseguire il diploma in pianoforte, in composizione e in direzione d’orchestra presso il Conservatorio Statale di Tbilisi. Con i suoi film rifiuta sfacciatamente la trama romanzesca e la psicologia, per interessarsi unicamente alle azioni di personaggi osservati a distanza.

Ioseliani era nato il 2 febbraio del 1934 nell’attuale capitale georgiana Tbilisi, allora parte dell’Unione Sovietica: fu un grande critico delle autorità politiche prima sovietiche e poi russe. Viene accreditato anche come Otar Iosseliani e, a causa della censura, i suoi film vennero più volte vietati nell’URSS, e ciò spinse Ioseliani ad emigrare in Francia nel 1982. Nel paese trascorse gran parte della sua vita e fu naturalizzato egli stesso francese.

Laureatosi nel 1954 a Mosca, sette anni dopo diresse il suo primo film, April (1961), una pièce surreale: due amanti sono felici in una stanza vuota finché non irrompono gli oggetti a guastare la loro felicità. Il film fu censurato e il regista fece per un po’ di anni l’operaio metalmeccanico.

Otar Ioseliani

Otar Iosseliani al photocall di Chant D’Hiver il 9 agosto 2015 a Locarno. (Foto: Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

Il primo lungometraggio di Ioseliani, La caduta delle foglie (November, o Giorgobistve in georgiano, 1966), vinse un premio FIPRESCI al festival cinematografico di Cannes. Successivamente il regista diresse il film Pastorale (Pastorali), che però non fu proiettato e sparì per diversi anni negli archivi sovietici; alla fine fu permessa solo una distribuzione limitata

Come scrive Altiero Scicchitano sulla voce della Treccani dedicata al regista:

“I suoi film rifiutano apertamente la trama romanzesca e la psicologia, per interessarsi unicamente alle azioni di personaggi osservati a distanza da una macchina da presa in costante movimento e sempre pronta ad abbandonarli per seguire un altro evento, e un altro ancora. Il montaggio secco elimina il tessuto connettivo tra i piani-sequenza e spezza la continuità narrativa, reputata menzognera. Per Iosseliani conta solo la realtà fenomenica, intesa come descrizione degli atti e delle loro conseguenze, e non i moventi, che devono restare oscuri, così come l’educazione impone di non spiare l’intimità dell’altro attraverso il buco della serratura.”

Nel 1984 girò in Francia I favoriti della luna (Les favoris de la lune); il film fu premiato nello stesso anno al Festival di Venezia e divenne un successo internazionale per Ioseliani. A Venezia si aggiudicò in seguito altri due premi: nel 1989 per Un incendio visto da lontano (Et la lumière fut) e nel 1996 per Briganti (Brigands, chapitre VII). Lunedì mattina (Lundi matin) vinse invece un Orso d’argento al Festival di Berlino del 2002. Ioseliani realizzò anche alcuni documentari, tra cui Un piccolo monastero in Toscana.

Otar Iosseliani, Enrico Ghezzi e Rufus al photocall di Chant D’Hiver il 9 Agosto 2015 al Locarno Film Festival, in Svizzera. (Foto: Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

È stato più volte ospite del Locarno Film Festival. Nel 2013 sulle rive del Verbano gli era stato attribuito un Pardo alla carriera. Il suo ultimo film, Chant d’hiver, è del 2015, trasmesso in Italia dal programma del maestro assoluto della critica italiana enrico ghezzi, grande amico di Ioseliani, quell’inimitabile Fuori orario. Cose (mai) viste che ha forgiato e continuare a forgiare generazioni di cinefili a orari notturni su Rai 3, fino alle ore antelucane, e del quale vi riproponiamo di seguito il trailer ufficiale.

Fonte: Le Monde

Foto: Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

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