Armie Hammer, i messaggi “da cannibale” diventano un’opera d’arte: ecco di cosa si tratta

I messaggi dell'attore, indagato per stupro dallo scorso marzo, andranno incontro a un utilizzo inatteso

Armie Hammer

A partire dallo scorso gennaio si è scatenato un putiferio intorno alla figura di Armie Hammer: all’attore sono stati infatti attribuiti dei messaggi e dei comportamenti compromettenti, relativi a fantasie su pratiche di cannibalismo.

Dopo tali, controverse vicende, l’interprete di Chiamami col tuo nome è finito nuovamente sotto ai riflettori per una ragione molto più seria: è stato infatti accusato di stupro – durante una conferenza stampa virtuale – da una ragazza di 24 anni, che non ha reso pubbliche le sue generalità.

La giovane, che si è fatta chiamare solamente Effie, ha raccontato che Hammer avrebbe abusato di lei «mentalmente, emotivamente e sessualmente», rivelando inoltre di essere stata violentata per quattro ore, durante le quali l’interprete le avrebbe «sbattuto più volte la testa contro un muro».

La carriera di Hammer ha subito dei contraccolpi e l’attore è stato estromesso da molti progetti nei quali era coinvolto e ora, a quanto pare, qualcuno si servirà delle sue travagliate e discusse vicende personali a fini artistici. L’artista Julia Morrison sostiene infatti di essere tra le persone che hanno ricevuto dei messaggi da Hammer e vorrebbe rivolgerli verso altre finalità, come ha dichiarato lei stessa in un’intervista al Daily Beast.

Lo scambio di messaggi risale a ben prima che i comportamenti di Hammer diventassero di pubblico dominio. Julia Morrison aveva condiviso sul suo profilo Instagram una storia relativa all’arricchimento di miliardari durante la pandemia scrivendo «Mangia i ricchi» e Hammer aveva replicato «Prenoto i glutei e le costole per una grigliata», per poi inviarle anche altri messaggi a sfondo sessuale. I titoli delle due opere saranno Armie DM TMI NFT: Dibs on Ribs e Armie DM TMI NFT: Caligula Triptych, e verranno vendute tramite NFT (non-fungible token). QUI I DETTAGLI

«Ho iniziato a cercare cosa diavolo fosse un NFT – ha dichiarato l’artista e scrittrice di Brooklyn, che ha agito nel tentativo di supportare le vittime di Hammer – Quando sono venuta a conoscenza del fatto che era un mezzo d’autenticazione, mi sono detta che avrei voluto creare delle opere d’arte a partire dai messaggi che ho scambiato con Armie Hammer. Sono stufa delle persone che non credono alle donne, o che immaginano che stiano denunciando per un motivo o per l’altro». 

Secondo Morrison, Hammer le ha inviato un DM su Instagram nel 2017, ma lei stessa avrebbe notato i messaggi solo anni dopo, quando i suoi amici l’avevano informata del fatto che l’attore la stesse seguendo sul social network. A suo dire Hammer le avrebbe anche scritto a proposito del suo desiderio di disporre di una schiava sessuale, maturato in lui dopo essere stato in un paese nel quale essere persone molto ricche consente di fare cose «molto strane».

Fonte: NME
Foto: Getty (STEPHANE DE SAKUTIN/AFP via Getty Images)
 

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