Un vero gentleman non è chi non commette mai un errore, ma chi si sa scusare, tornando sui propri passi, con diplomazia ed eleganza.
Benedict Cumberbatch ce lo insegna con il suo stile sobrio e very british e i suoi modi gentili e affabili. La star di Sherlock ha infatti recentemente ritrattato le proprie parole, autodefinendosi uno “sciocco” e un “idiota” per aver commesso uno sbaglio nell’uso di un termine.
Cumberbatch aveva commentato la performance dei colleghi Idris Elba, Chiwetel Ejiofor e quella del protagonista di Selma David Oyelowo in occasione delle nomination agli Academy Awards, avanzando l’ipotesi che, negli Stati Uniti, per un attore “di colore”, “coloured” in inglese, sia più semplice fare carriera e ottenere ruoli consistenti, rispetto al Regno Unito.
L’uso del termine impiegato da Cumberbatch non è di per sè scorretto, ma si considera ormai, nell’accezione corrente, desueto e, quindi, potenzialmente offensivo. L’attore ha subito riconosciuto l’imprecisione e si è scusato pubblicamente con una nota scritta: «sono fortemente dispiaciuto per aver offeso con l’uso di questo termine datato. Non posso scusarmi per essere stato così sciocco, ora che il danno è fatto. Quello che posso sperare è che questo incidente getti una luce sulla necessità di usare correttamente parole appropriate e non offensive.»
L’incidente diplomatico è stato dunque risolto. Il problema evidenziato, però, rimane: l’uso incorretto di un termine è sufficiente a far scatenare potenziali polermiche, quando, scavando più a fondo, la radice della questione è molto più profonda. «Quello che mi fa vergognare di più» conclude infatti Cumberbatch, «è che stavo parlando della disuguaglianza razziale nel campo della recitazione tra Stati Uniti e Inghilterra, proprio per difendere la causa e per mettere in evidenza quanto al nostro sistema serva un rapido aggiornamento».
Fonte: THR
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