Blade Runner, Harrison Ford fa finalmente chiarezza sul più grande “mistero” del film: «L’ho sempre saputo»

Una questione sulla quale il dibattito infuria da anni e che l'interprete di Rick Deckard ha voluto nuovamente approfondire

Harrison Ford Rick Deckard Blade Runner

Harrison Ford di recente è uscito allo scoperto sul più grande dibattito relativo al film di fantascienza del 1982 Blade Runner, ammettendo di aver «sempre saputo» che il suo personaggio, nonché protagonista del lungometraggio di Ridley Scott, Rick Deckard, era in realtà un replicante, posizione a lungo sostenuta dal regista ma che Ford non aveva fin qui mai sposato.

In una recente intervista video ai microfoni di Esquire, Ford si è infine sbilanciato sulla questione:

Ho sempre saputo di essere un replicante. Volevo solo respingere la cosa. Penso che un replicante vorrebbe credere di essere umano. Almeno, questo replicante lo credeva

I sostenitori della teoria secondo cui Deckard fosse un replicante facevano leva soprattutto sulla scena del sogno ad occhi aperti dell’unicorno, presente nel directors’ cut del 1992 e nel Final Cut del 2007. Scott aveva dichiarato che aveva voluto aggiungere quella scena per suggerire proprio l’idea che Deckard fosse un replicante e che quella visione gli fosse stata impiantata, a dispetto dell’idea del personaggio che l’interprete di Indiana Jones voleva portare avanti. 

«Quella era il principale territorio di contesa tra me e Ridley all’epoca – aveva detto Ford nel 2006 – Pensavo che il pubblico meritasse un essere umano sullo schermo con cui stabilire una relazione emotiva». In un’intervista risalente al 2009, Scott aveva già suggerito l’idea che Ford potesse aver cambiato idea. Nel 2017, tuttavia, il regista di Blade Runner 2049, Denis Villeneuve, aveva affermato che Scott e Ford ne stavano ancora discutendo.

Il film, come è noto, è basato sul romanzo di fantascienza di Philip K. Dick del 1968 Gli androidi sognano pecore elettriche?. Nel libro Deckard viene descritto come umano, ma l’adattamento di Scott si era preso com’è noto molte libertà rispetto al testo di partenza. Anche lo sceneggiatore del film del 1982, Hampton Fancher, ha affermato di aver scritto il personaggio di Deckard configurandolo come un essere umano, definendo l’idea che Scott aveva di lui come «troppo complessa».

Della stessa idea erano lo scenografo David Snyder, l’interprete di Harry Bryant nel film M. Emmet Walsh e il defunto volto di Roy Batty Rutger Hauer, che in passato hanno tutti dichiarato di pensare che Deckard fosse un umano. A sostenere l’idea del Deckard replicante c’era invece il defunto designer e illustratore di Blade Runner Syd Mead.

Foto: MovieStills

Fonte: CBR

Leggi anche: Cannes 76, Harrison Ford saluta per sempre Indiana Jones: «Sono stato benedetto da questo corpo»

© RIPRODUZIONE RISERVATA