Cannes 2012, Holy Motors: Eva Mendes, Kylie Minogue e l’attore che non sapeva morire. La recensione

Il film di Leos Carax è una follia visionaria destinata a dividere i cinefili: fesseria e capolavoro?

C’è un attore, che fa l’attore sempre, che non è altro che Attore (Denis Lavant): vive in una limousine-camerino guidata dalla sua segretaria, dove si cambia, si trucca, si parrucca, legge la scaletta degli appuntamenti. Gli appuntamenti sono scene madri di film ipotetici, che poi altro non sono che le singole scene del film che stiamo guardando. E siccome è un Film, e lui e l’Attore, in queste scene madri succede di tutto – compreso il cannibalismo, lo sdoppiamento, l’omicidio/suicidio, la morte per invecchiamento – senza che nulla lo scalfisca una volta che è tornato nella sua limousine.

Saltabecchiamo tra i generi cinematografici, un po’ divertendoci e un po’ no, fino a che non arriva la tirata al produttore (Michel Piccoli), imbucato nell’auto: sono stanco, non mi sento più a mio agio, le camere sono sempre più piccole, non si vedono nemmeno più. Quindi il problema è questo: che l’Era Digitale è destinata a far scomparire gli “holy motors”, le sacre macchine del titolo, ovvero il Cinema come strumento meccanico e materia – forse anche artigianato classico – simboleggiato nel film appunto dalla limousine.

Ora, tutta questa manfrina induce a dei sonori chissenefrega, a meno che non si sia disposti a concedersi senza remore al gioco cinefilo, a tratti anche molto raffinato, perdendosi tra un’incarnazione e l’altra del protagonista e decidendo di credere a ciascuna delle micro-storie in cui è coinvolto. Molti giornalisti, qui al Festival di Cannes dove Holy Motors è stato presentato in concorso, lo hanno fatto, perché il suo regista Leos Carax (Gli amanti del Pont-Neuf, Pola X) – autore/attore/critico francese -, è parecchio amato dalla stampa, specie da queste parti. A noi, tutta l’operazione è sembrata stucchevole: troppo esplicitamente teorica per essere liberatoria, e troppo superficiale per essere teoricamente interessante. Quindi ci lasciamo andare volentieri a un sonoro chissenefrega.

Nota in chiusura. Eva Mendes e Kylie Minogue hanno due ruoli piccoli ma forti, co-protagoniste di altrettanti film nel film: la prima è in una versione fantasy-cimiteriale de La Bella e la Bestia, dove lei è la Bella e la Bestia è una specie di Joker onnivoro (compresa la carne umana) e fumatore; la seconda in un musical melò, dove può dar sfoggio delle sue impressionanti doti canore (la cosa migliore del film) prima di un tragico addio…

Voto: 2/5

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