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Cannes 2013, Ozon shock: «Prostituirsi è una fantasia di molte donne»

Fanno discutere le dichiarazioni del regista francese, che nel suo film Young & Beautiful racconta di un'adolescente dalla doppia vita: liceale di giorno, prostituta di pomeriggio

Con Young & Beautiful (leggi la nostra recensione), film presentato in concorso al Festival di Cannes settimana scorsa, Francois Ozon affronta il tema che da sempre gli è più caro, l’adolescenza, raccontando la storia di Isabelle, una bellissima diciassettenne parigina desiderosa di esplorare fino in fondo la propria sessualità. Senza paure o indecisioni, ma solo con la voglia di trasgredire il più possibile, che la porterà ad entrare nel giro degli appuntamenti erotici online, dando inizio ad una doppia vita: normale liceale di giorno e prostituta di pomeriggio.

La prostituzione minorile è già di per sé un argomento spinoso da trattare, ma sono state alcune dichiarazioni dello stesso cineasta francese a scatenare forti polemiche. Intervistato da The Hollywood Reporter, in merito al suo film Ozon ha commentato: «Il cinema deve essere estremo, perché la realtà è più interessante quando è diversa. So che tutti sono abbastanza scandalizzati quando si parla di prostituzione, ma avrebbe potuto essere qualsiasi altra cosa, come l’anoressia, il suicidio, o la dipendenza da droghe. Io non sono qui per dare risposte, il mio compito è far nascere le domande». Ma è quello che ha aggiunto dopo ad aver dato il la putiferio persino nel parlamento francese: «Penso che le donne capiscano molto di più questo film rispetto agli uomini. Credo si possano sentire molto legate con la ragazza protagonista, perché è una fantasia molto comune tra le donne quella di prostituirsi. Non dico che lo facciano per davvero, ma l’essere pagate per fare sesso è un desiderio tipico della sessualità femminile». Quando il giornalista gli ha poi chiesto come sia arrivato ad una simile conclusione, il regista ha gettato benzina sul fuoco: «È normale desiderare di essere un oggetto nella sessualità. È la realtà. Se lei parlasse con molte donne o psicologi glielo confermerebbero».

Le dichiarazioni di Ozon hanno subito fatto il giro del web, scatenando l’ira dell’universo femminile e non solo. il grande accusato ha dunque provato a discolparsi scrivendo sul suo profilo Twitter: «Quello che ho detto è stato male interpretato, ovviamente non parlavo delle donne in generale, ma dei personaggi del mio film». Quello che si dice “arrampicarsi sui vetri”?

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Fonte: THR

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