Russell Poole è un ex-detective che ha dedicato la sua vita ad un caso mai risolto, gli omicidi delle due star del rap Tupac Shakur e The Notorious B.I.G., avvenuti alla fine degli anni ’90. Vent’anni dopo riceve la visita di Jackson, un reporter dell’ABC che a sua volta legò a quel caso il suo unico momento di notorietà e oggi vede smantellate le teorie esposte nel documentario che gli valse un Emmy Award. I due si immergono insieme in una nuova indagine, decisi a smascherare il coinvolgimento della corrotta polizia di Los Angeles. Sono questi gli eventi al centro di City of Lies, il nuovo film con Johnny Depp e Forest Whitaker diretto da Brad Furman.
Nel 2000, mentre faceva delle ricerche per una potenziale storia sullo scandalo della Divisione Rampart del Dipartimento di Polizia di Los Angeles come redattore della rivista Rolling Stone, lo scrittore Randall Sullivan, autore del libro Labyrinth da cui City of Lies è tratto (in origine, era proprio questo il titolo del film) ha incontrato Russell Poole, convinto che il dipartimento avesse coperto il coinvolgimento di Suge Knight negli omicidi sia di Tupac sia di B.I.G. Quell’incontro avrebbe ispirato e spinto Sullivan a scrivere il suo libro.
Lo scrittore, che viveva a Portland, era a Los Angeles per iniziare le sue ricerche. Si mise dapprima in cerca del Procuratore Distrettuale che aveva accusato l’ex ufficiale della polizia di Los Angeles, Rafael Perez («un poliziotto corrotto che diede inizio allo scandalo Rampart», racconta Sullivan). Più di 70 agenti di polizia, assegnati o collegati in qualche modo alla divisione Rampart, risultarono implicati in situazioni di cattiva condotta, dando vita a uno dei casi di corruzione della polizia più grande nella storia degli Stati Uniti. «Ad un certo punto, durante la conversazione, abbiamo iniziato a parlare della Rampart Task Force, creata proprio per indagare su quello scandalo», ricorda Sullivan a proposito delle sue conversazioni con il Procuratore Distrettuale Richard Rosenthal.
«Il Procuratore mi ha detto che non è nata come una vera e propria Task Force, ma come un’unità creata da un ex detective di nome Russell Poole per verificare alcune teorie sull’omicidio di Biggie Smalls. Sapevo che dovevo parlare con il detective Poole, ma era in causa contro la città di Los Angeles, sostenendo che il LAPD aveva ostacolato la sua inchiesta sull’omicidio di B.I.G. e lo aveva costretto a dimettersi dal dipartimento di polizia», aggiunge l’autore del libro ricordando l’accaduto. Sullivan rintracciò poi Poole nella contea di Orange, dove il poliziotto aveva sempre vissuto fin da bambino, figlio di uno sceriffo della contea di Los Angeles. Sullivan si trovò davanti a un uomo, ormai dimesso dalle forze dell’ordine da più di 5 anni, che aveva bisogno di parlare con un interlocutore obiettivo, con qualcuno che lo ascoltasse davvero, riguardo alle sue frustrazioni per il caso irrisolto.
Quello che è iniziato come un articolo di 16.000 parole su Rolling Stone nel giugno 2001, è diventato il libro di Sullivan del 2002, una cronaca completa sulla musica hip-hop, sull’impero governato da un re di nome Knight e su un altro noto capitolo della storia del LAPD. Dopo la sua pubblicazione nel 2002, il libro ha immediatamente attirato su di sé l’attenzione del mondo del cinema, inclusa un’opzione da parte di una società di produzione britannica pochi mesi dopo il suo arrivo nelle librerie. Nel decennio successivo, diversi studi di Hollywood hanno espresso l’interesse di adattare il libro in un film, ma nessuno è mai andato a buon fine prima di oggi.
«Quando ho letto per la prima volta la sceneggiatura e ho letto di Russell Poole, ciò che mi ha attratto di lui è stata la sua dedizione, non solo al caso in sé, ma alla verità», afferma Depp. «È un uomo con una relazione quasi ossessiva con la verità. Russell Poole era fondamentalmente fuori dal LAPD. Ha trovato la verità. L’ha portata alla polizia di Los Angeles. Lo hanno deriso. Ha lasciato il LAPD e ha trascorso i successivi venti anni ossessionato da quella storia. Gli è costata la sua famiglia, il suo lavoro, il suo mondo. E la sua vita. Basata su questo caso.»
«Forest è una delle persone che preferisco in tutto il mondo, lo è sempre stato», afferma invece Depp a proposito del suo partner. “Specialmente da quando abbiamo girato insieme Platoon. È sempre stato come un fratello per me. Lo adoro. E il nostro lavoro insieme qui è stato intenso. Il personaggio di Forest, Jackson, si fa strada nella vita di Poole e Forest rappresenta tutto ciò che Poole non è. Mette in agitazione Poole, a causa del senso di colpa che si porta dietro da vent’anni. Quando sono insieme, è quasi come se Poole si trovasse di fronte a un lato di se stesso che lui rifiuta.»
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Fonte: Notorious Pictures
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