Nonostante al botteghino stia facendo sfaceli e abbia convinto più o meno tutti coloro che l’hanno visto, il Django Unchained di Quentin Tarantino non smette di sollevare polemiche. Come se non bastasse la (pregiudiziale) bocciatura di Spike Lee, che ha dichiarato che non avrebbe visto il film in quanto offensivo, ora ci si mette anche il National Action Network ad alzare la voce. L’organizzazione no profit, fondata nel 1991 dal reverendo Al Sharpton e con sede ad Harlem, si batte da sempre per la difesa dei diritti civili dei neri, e nel caso di Django si è lamentata per la vendita di action figure legate al film, con tanto di manifestazioni di protesta (vedi foto a sinistra).
«Offendono i nostri avi e la comunità afro-americana» ha detto un rappresentante dell’associazione, riferendosi ai “pupazzi” di Django, Schultz, Candie, Broomhilda e Butch che la Weinstein Company ha messo in commercio in collaborazione con la National Entertainment Collectibles Association. Non è la prima volta, peraltro, che un film di Tarantino viene accompagnato da giocattoli da collezione: era già successo per Bastardi senza gloria; in questo caso, forse a causa della delicatezza del tema, la Weinstein Company ha preferito chinare il capo e bloccare la produzione degli oggetti incriminati: «Rispettiamo il pubblico e non vogliamo offendere nessuno».
Un consiglio: se doveste essere tra quei fortunati che hanno comprato una (o più) di queste action figures prima che venissero messe fuori commercio, tenetevele strette; tempo qualche mese e diventeranno ricercatissime dai collezionisti, e il loro valore schizzerà alle stelle…
Qui sotto, una foto delle controverse action figures:
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