telegram

Dario Argento, voce “da paura” per Dead Space

Il regista si è cimentato come doppiatore nel videogioco survival horror in vendita da oggi. Alla presentazione di ieri a Milano il maestro del brivido ha raccontato la sua nuova esperienza con chicche imperdibili sulla sua carriera

Dario Argento, voce “da paura” per Dead Space

Il regista si è cimentato come doppiatore nel videogioco survival horror in vendita da oggi. Alla presentazione di ieri a Milano il maestro del brivido ha raccontato la sua nuova esperienza con chicche imperdibili sulla sua carriera

Non contento di aver infestato di incubi e paure i sogni dei cinefili, Dario Argento ha deciso di turbare anche le notti dei videogiocatori. In Dead Space (il videogame in uscita proprio oggi in cui horror e fantascienza si fondono. Per maggiori informazioni andate su http:/deadspace.ea.com/) il maestro del brivido ha infatti prestato la voce al Dottor Kyne, figura chiave nella trama del gioco. Perfettamente a suo agio nella claustrofobica ambientazione di un’astronave colonizzatrice abitata da creature mutanti, Dario Argento ha raccontato ieri la sua nuova esperienza da doppiatore all’hotel Park Hyatt di Milano, dove Electronic Arts ha presentato alla stampa il suo nuovo survival horror. A intervistare il regista è stata Daria Bignardi che ha dato voce alla curiosità di tutti i presenti, ansiosi di scoprire quale fosse il rapporto del maestro del brivido con il mondo dei videogiochi e quale invece il suo pensiero sul legame di quest’ultimo e il cinema. Con probabile delusione degli appassionati Argento ha candidamente dichiarato di non avere tempo per giocare, ma di aver più volte osservato i figli dei suoi amici impegnati sulle play station. Riguardo il filo che unisce mondo videoludico e settima arte, il regista non ha dubbi: «I videogiochi sono cinefili. Referenziali, ricchi di tributi e citazioni e con lo stesso realismo che troviamo nei film.» Un citazionismo che è tanto apprezzabile in questo contesto quanto irritante se usato impropriamente dai suoi colleghi registi come ha raccontato Argento lasciandosi andare a un inatteso e divertentissimo sfogo: «Brian De Palma copiò molte scene dei miei film. In Doppia personalità c’è una scena identica a Tenebre. Quando glielo dissi lui ammise che era vero aggiungendo però che lui l’aveva migliorata!». In questo elenco di registi hollywoodiani che pare abbiano attinto a piene mani dal lavoro del regista di Profondo rosso non manca neanche Tarantino: «L’inizio di Grindhouse», ha infatti proseguito Argento, «è uguale a L’uccello dalle piume di cristallo. E per di più Tarantino ha anche acquistato le musiche di Ennio Morricone per la colonna sonora! Proprio come nel mio film!». Tra le confessioni non sono mancati anche le rievocazioni di alcuni suoi gustosi camei, che hanno suscitato l’ilarità dei presenti: su tutti quello di un infermiere in un film di John Landis e quello (ebbene sì) di un chierichetto nel film di Albero Sordi Scusi, lei è favorevole o contrario?. Da ultimo Dario Argento ha fatto riferimento al suo ultimo film, Giallo, che ha girato quest’anno a Torino con protagonisti Adrien Brody e Emmanuelle Seigner e sul quale ha tenuto a precisare: «Non fatevi ingannare dal nome, non è un giallo è un thriller!». Incalzato dalla Bignardi, Argento non ha fatto mistero della presenza dell’immancabile sangue a fiumi. In attesa di vedere al cinema Giallo, che sarà presentato l’anno prossimo al Festival di Cannes, i fan del maestro del brivido potranno cimentarsi in Dead Space e ascoltare la sua voce… da paura.

Al.Za. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA