Dark Resurrection, intervista allo Jedi Thor

Mattia Stancanelli spiega la figura di Thor, l'ex alievo di Sorran presente nel prequel di Dark Resurrection Volume 2

Capitolo 12 del Diario dal set di Dark Resurrection Volume 2, il secondo capitolo della saga realizzata da un gruppo di fan italiani di Star Wars. Ogni settimana in esclusiva per i lettori di Best Movie gli aggiornamenti alla lavorazione del “Guerre Stellari made in Italy”.

Vi abbiamo già presentato Mattia Stancanelli nell’articolo riguardante il casting. Questo giovane attore, che in Dark Resurrection interpreta Thor, ha iniziato a studiare recitazione all’età di quattordici anni frequentando i corsi del teatro studentesco, negli anni ha accresciuto il proprio bagaglio professionale prendendo parte a stage e workshop in tutta Italia. Collabora, da ormai dieci anni, con diverse compagnie teatrali su tutto il territorio nazionale. Negli ultimi anni ha iniziato ad appassionarsi al cinema, recitando in numerosi cortometraggi e in due film. In Dark Resurrection ha dimostrato di possedere grandi doti artistiche e atletiche. Conosciamolo meglio:

Best Movie: Nell’articolo sul casting abbiamo parlato di come tu sia entrato a far parte del film, come ti sei preparato per affrontare le selezioni? Puoi raccontarci come hai vissuto quell’esperienza?
Mattia Stancanelli: Venni a sapere dei provini a Sanremo e decisi, con un mio amico che studia scherma medievale, di preparare un combattimento di quattro minuti, inframmezzato da un dialogo tra uno Jedi e un Sith. Preparammo un breve copione e una coreografia con molti scambi di spada, salti e acrobazie. La sera prima di partire per la Liguria, mentre ripassavo mentalmente la partitura fisica e il dialogo, mi venne una folgorazione: mancavano le spade! Non potevo usare i manici di scopa usati negli allenamenti fatti in giardino, dovevo avere delle “signore spade”, che facessero la loro figura. Corsi dal “fai-da-te” più vicino e una volta raccolto tutto il materiale idraulico ed elettrico necessario, tornai a casa ad assemblare il tutto. Ora, Angelo conserva la mia spada tra i cimeli di Dark Resurrection.

BM: Tu interpreti Thor, un personaggio molto importante nel Volume 0, chi è? Che ruolo ha all’interno della storia?
Mattia Stancanelli: Thor è l’ex allievo di Sorran oramai diventato cavaliere. Trovato orfano dal maestro, è cresciuto con lui alla ricerca del Tempio di Eron. Si considerano come padre e figlio. Proprio a causa del loro rapporto e dei fatti che avvengono nel Volume 0, Sorran passerà al Lato Oscuro della Forza. Insomma, una bella responsabilità, no?

BM: Nel trailer del Volume 0 ti abbiamo visto combattere contro delle creature chiamate biodroidi, come ti sei preparato per delle scene tanto spettacolari?
Mattia Stancanelli: L’allenamento è stato parecchio duro. Ran Arthur Braun mi ha seguito personalmente e abbiamo fatto diverse sessioni di allenamento privato con lui. Avevo già delle nozioni di scherma medievale e di acrobatica che sicuramente mi hanno aiutato, ma prendere confidenza con qualcosa d’invisibile, senza peso, letale e velocissimo è stato arduo. Purtroppo, nonostante la professionalità di tutti, uno dei ragazzi, che interpretava un biodroide, ha avuto un piccolo incidente. Stavamo preparando una coreografia con Maurizio, nella quale dovevo combattere contro tre biodroidi, mentre facevo una rotazione a braccia alte, Mattia Criscuolo mi è arrivato alle spalle (la maschera del costume da biodroide che indossava gli lasciava una visibilità molto limitata) si è lanciato su di me e ha colpito con il viso il pomolo della mia spada laser. Solo alla fine del combattimento ci siamo accorti, quando si è tolto la maschera, che aveva il viso pieno di sangue. La cosa impressionante, è che non ha detto nulla a nessuno per non interrompere le riprese. Sono stati tutti davvero grandiosi!

BM: Le tue scene sono state tutte girate in green screen, è stata la tua prima esperienza in un set non reale? Quali difficoltà ha comportato?
Mattia Stancanelli: Sì, è stata la mia prima esperienza. Il primo impatto è stato molto sconcertante. Immaginate di entrare in una palestra completamente dipinta di verde acido, dal tatami alle pareti e di dover ricreare con la fantasia tutto quello che vi sta intorno. Agli inizi è stata molto dura, perché dovevo cercare di rendere realistica la mia interpretazione senza avere nessun punto di riferimento, dovevo immaginarmi tutto, compresi molti biodroidi contro i quali combattevo. Ma una volta presa confidenza con il set è successo qualcosa di magico, istintivamente tutto intorno a me ha acquistato forma, colore e suono. Mi muovevo in uno spazio completamente sgombro, ciò nonostante vedevo cadaveri di biodroidi, porte gigantesche che si aprivano e linfonodi della Resurrection che si schiudevano. Avevo come l’impressione di essere tornato bambino e di essermi creato un mondo immaginario.

BM: Credi che Dark Resurrection potrà influenzare, in qualche modo, il panorama del cinema italiano?
Mattia Stancanelli: La mia speranza è che Dark Resurrection raggiunga il maggior numero possibile di persone e che venga apprezzato anche dal grande pubblico. Non solo per garantire successo al film, ma soprattutto per far capire alle “major” che questo genere di film è fattibile anche in Italia. Il pubblico è ormai maturo e credo desideri qualche novità in più, allora perchè non investire anche su questo genere? Abbiamo capacità artistiche e tecniche, tiriamole fuori e osiamo!

BM: Che progetti hai per il futuro?
Mattia Stancanelli: Sicuramente l’esperienza cinematografica mi sta interessando molto. Molte produzioni di lavori minori mi stanno cercando e la cosa mi rende felice, anche il teatro sta andando molto bene. Ecco, ora dovrei trovare il modo per creare la giusta sinergia tra le due cose.

Mattia Stancanelli nei panni di Thor (a destra) sul set di Dark Resurrection Volume 0 con un biodroide

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