Due destini che (non) si uniscono

Quelli di Alice e Mattia, i protagonisti imperfetti del bestseller di Paolo Giordano, La solitudine dei numeri primi. Che ora arrivano sul grande schermo con il volto di Alba Rohrwacher e Luca Marinelli nel film diretto da Saverio Costanzo, in concorso al Festival di Venezia

Un ragazzo di 26 anni che vince il Premio Strega. Un fisico che “si improvvisa” scrittore. Un apparente saggio scientifico-matematico (tradito solo dalla foto in copertina) che si rivela un romanzo disperatamente umano. C’è qualcosa che non torna nella storia di Paolo Giordano. Una storia che non ti aspetti, proprio come quella, delicata e terribile, di Alice e Mattia, i protagonisti del suo libro e i “numeri primi” del titolo. Metafora perfettamente incarnata da queste due anime condannate alla solitudine da traumi infantili dolorosi, insuperabili, definitivi. Che in età adulta prenderanno il nome di anoressia e autolesionismo e che Giordano descrive con una dovizia di particolari tale da farli vivere anche ai lettori. Leggendo quelle pagine anche noi siamo rimasti immobili accanto ad Alice, immersa nella neve e costretta a zoppicare per il resto della vita. E abbiamo vissuto insieme a Mattia la prima volta in cui si è conficcato un pezzo di vetro nella mano aspettando il ritorno di una sorella ritardata che aveva abbandonato (per qualche ora) in un parco e che non sarebbe mai più tornata.
I loro volti, questa è l’unica cosa di loro che ci è sempre sfuggita e che ora invece troveremo sul grande schermo negli sguardi vuoti e pieni di tenerezza della diafana Alba Rohrwacher («Sarò la ragazza difficile creata da Paolo Giordano – aveva detto l’attrice all’inizio della lavorazione – Sono sempre in difficoltà anche nella vita vera: il disagio mi appartiene») e del moro dall’occhio ceruleo Luca Marinelli. Sono loro a guidarci (fino a farci perdere) nella vita adulta di Alice a Mattia, dopo che altre due coppie di attori (Martina AlbanoTommaso Neri e Arianna NastroVittorio Lomartire), bambini e adolescenti (scelti dopo un lunghissimo casting, dove sono stati visionati centinaia di ragazzini, molti dei quali pescati per strada o davanti alle scuole, a Torino), ci hanno raccontato gli anni della loro tormentata giovinezza.
Una scrittura impegnativa, quella del film, a cui il regista Saverio Costanzo (alla terza prova dopo Private, Pardo d’oro a Locarno, e In memoria di me) e Paolo Giordano hanno lavorato per mesi per cercare di restituire anche sullo schermo momenti di durezza e spietata tensione alternati a scene rarefatte, di trattenuta emozione e sconsolata tenerezza. In un crescendo di complessità e finezza di linguaggio che alimenta in noi la speranza di un riscatto per quelle anime fragili e imperfette, pur sapendo che continueranno a essere “divisibili” solo per se stesse.

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la solitudine dei numeri primi marinelli rohrwacher

L’esordiente Luca Marinelli, alias Mattia, e Alba Rohrwacher (31 anni), nei panni dell’amica Alice

la solitudine dei numeri primi

Ancora i due protagonisti insieme a Isabella Rossellini (58), che interpreta Adele la madre di Mattia

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