Ewan McGregor dice no a Danny Boyle

L’attore non interpreterà il sequel di Trainspotting: script deludente o risentimento verso il regista di The Millionaire?


All’epoca (era il 1996) fu uno shock, con la sua descrizione di una gioventù strafatta d’eroina, ai margini della società, a Edimburgo: stiamo parlando di Trainspotting, il titolo che lanciò il futuro premio Oscar Danny Boyle (The Millionaire), oltre che uno dei più grandi successi del cinema inglese degli anni Novanta, autentico cult-movie tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore scozzese Irvine Welsh. Del film si annuncia da anni il sequel: la storia c’è già, ispirata a un altro libro di Welsh, Porno, e riunirebbe i personaggi del film precedente.
Ma Ewan McGregor, che di Trainspotting fu l’indimenticabile protagonista, non ci sta: il libro non gli piace, e non vuole che il nuovo film offuschi la memoria del precedente, che fu un pugno nello stomaco per milioni di spettatori. Dietro i giudizi estetici sul romanzo, però, c’è dell’altro: il risentimento di McGregor verso Boyle, “colpevole” di avergli preferito Leo DiCaprio come interprete di The Beach. L’attore di Angeli e demoni se l’è legata al dito, e pur non rinunciando alla stima per il regista è difficile che la coppia torni a riunirsi.

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