È sbarcato su Infinity, in questi giorni, uno degli art movie più acclamati e premiati degli ultimi anni, Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza di Roy Andersson, tragicomica riflessione sulla condizione umana – raccontata attraverso svariati tableaux vivants e una gran carica di straniamento – insignita, tra gli altri, del Leone d’oro al Festival di Venezia 2014 e dell’European Film Award come Miglior Commedia.
Chiaramente, quello del cineasta svedese non è l’unico film d’autore che trovate nel vasto catalogo della nota piattaforma di streaming, che vanta dalla sua numerosi altri titoli tutti da godersi con foga cinefila. Cosa dire, ad esempio, de Il nastro bianco, uno dei lavori più celebrati del maestro austriaco Michael Haneke? Girata in un freddissimo e accecante bianco e nero, l’opera è un’evocativa e ansiogena parabola sul male ambientata in un piccolo villaggio che emana una costante sensazione d’inquietudine: ad arrivare, per l’autore, è la Palma d’oro al Festival di Cannes e 2 candidature agli Oscar.
Ancora: da non perdere assolutamente è Dogville del controverso regista danese Lars Von Trier, qui in uno spietato attacco all’intolleranza e alla violenza insita nella società americana, concettualmente mostrata attraverso una piattaforma scarna di scenografie, un vasto palcoscenico priva di decorazioni. Guai, però a confonderlo per un film teatrale: Lars è come sempre aggressivo, brutale, in totale controllo del suo cinema e del messaggio che vuole esprimere.
Tornando un po’ indietro nel tempo, e più precisamente nel 1988, ecco invece uno dei primi lavori che hanno lanciato la carriera di Pedro Almodovar nel circuito internazionale, Donne sull’orlo di una crisi di nervi, pellicola capace di passare dal dramma alla farsa con invidiabile leggerezza per via di un umorismo nero che nel corso degli anni sarebbe poi diventato sempre più familiare e riconoscibile ai cinefili. Nel cast, alcune delle attrici feticcio di Pedro, da Rossy De Palma a Carmen Maura.
Infine, non perdete l’occasione di immergevi nel capolavoro Boogie Nights di P.T Anderson, ambientato nell’industria pornografica degli anni ’70. L’autore americano possiede un controllo della coralità pari solo a Robert Altman, e basti vedere il meraviglioso pianosequenza iniziale che oltre a iniettarci il mood con vibrante energia, ci introduce anche a tutti i protagonisti del racconto con esaltante virtuosismo da standing ovation.
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