È il film d’animazione più di successo della storia e si sta preparando a diventare un franchise di molteplici capitoli, con l’uscita del terzo e del quarto sequel. Ma lo sapevate che il film Disney Frozen – Il regno di ghiaccio ha anche contribuito a risolvere un mistero di più di cinquant’anni fa?
Si tratta dell’incidente del passo di Djatlov, che avvenne in Russia la notte del 2 febbraio 1959 e comportò la morte di nove studenti che stavano attraversando i monti Urali nell’intenzione di raggiungere il monte Otorten. Si trattava di un’escursione di 18 giorni in condizioni piuttosto difficili, visto che c’era neve alta e che la tratta scelta dal leader del gruppo, Igor Dyatlov, era di terza categoria, vale a dire la più difficile.
La spedizione finì in tragedia: i corpi dei ragazzi furono ritrovati circa due settimane dopo in uno stato terribile, con crani e ossa fratturate e con importanti ferite, oltre a parti del corpo mancanti, come la lingua o gli occhi. Un aspetto particolarmente inquietante fu il ritrovamento dei vestiti dei membri del gruppo, che erano sparsi sulla strada tra i cadaveri e l’accampamento, come se li avessero rimossi mentre scappavano. Alcuni sembravano essere stati tagliati o strappati via. Tutto lasciava pensare che gli escursionisti fossero scappati dal campo nel bel mezzo della notte in preda alla paura.
L’autopsia e l’analisi della scena furono di fatto inconcludenti e si decretò che i membri del gruppo fossero morti a causa di una “irresistibile forza sconosciuta” non meglio precisata. Negli anni sono poi state fatte numerose ipotesi, da un attacco di una popolazione indigena a una tempesta di neve o un tornado, fino ad arrivare a vere e proprie teorie del complotto che immaginavano il coinvolgimento degli alieni o dello Yeti. Non sono mancati poi i sospetti rivolti verso gli Stati Uniti o il KGB, visto che ci si trovava in piena Guerra Fredda.
A seguito di pressioni da parte di associazioni e attivisti, il governo russo annunciò la riapertura delle indagini nel 2019, ed è proprio qui che entra in gioco Frozen – Il regno di ghiaccio. Nel 2021, i ricercatori svizzeri Johan Gaume e Alexandre Puzrin sostennero infatti la tesi di una valanga “stranamente piccola” (non erano infatti stati rilevati segni di valanghe durante l’analisi della scena del ritrovamento) che avrebbe costretto con la sua violenza gli escursionisti a fuggire dal campo base, travolgendoli e causandone poi la morte per ipotermia.
Per sostenere la loro teoria con una simulazione matematica, i ricercatori chiesero nientemeno che la collaborazione della Disney, e in particolare del software ideato per sviluppare la neve in Frozen. Il programma, infatti, ricostruiva la neve al computer in maniera talmente realistica da riuscire persino a risolvere il mistero dell’incidente. Si trattava di dimostrare come anche una valanga relativamente piccola potesse avere conseguenze devastanti sul corpo umano: utilizzando il software di casa Disney, Gaume mostrò come una palla di neve di dimensioni moderate avesse potuto generare ferite analoghe a quelle osservate il giorno del ritrovamento. Queste ferite, tuttavia, non sarebbero state fatali, permettendo ai malcapitati di fuggire dall’accampamento e lasciandoli poi a morire di freddo.
Conoscevate questo collegamento tra Frozen e questo tragico evento storico?
Fonte: Collider
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