Si chiama #HeWillNotDivideUs la nuova, controversa performance artistica di Shia LaBeouf, sempre alla ricerca delle “installazioni” sociali più strane che riescano a coinvolgere un numero importante di persone. Questa volta l’opera è una sorta di manifestazione totalmente pacifica al grido appunto di “Lui non ci dividerà” contro il neo Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, insediatosi ufficialmente pochi giorni fa alla Casa Bianca, tenendo per giunta un controverso discorso dove pare aver citato persino Bane de Il Cavaliere Oscuro e già ampiamente criticato da molte star di Hollywood.
Eppure LaBeouf va oltre e propone a chiunque lo desideri di ritrovarsi di fronte al Museum of the Moving Image, a New York, ripetendo la frase di cui sopra davanti a una telecamera. Dai primi filmati pare che la risposta del pubblico sia stata importante, eppure non sono mancati i gusta feste, come ad esempio un membro della Supremazia Bianca, che con il palese scopo di disturbare la manifestazione ha pronunciato dinnanzi alla telecamera la parola “quattordici“, una chiamata a raccolta tipica del gruppo di appartenenza della Supremazia. Il numero 14 è infatti conosciuto anche come lo slogan “Quattordici Parole” o “We must secure the existence of our people and a future for white children” (Dobbiamo assicurarci l’esistenza del nostro popolo e un futuro per i bambini bianchi).
LaBeouf a questo punto non ci ha visto più e ha cominciato a seguire come un’ombra il ragazzo (particolarmente divertito) e a urlargli dritto nelle orecchie lo slogan della sua performance, con aria decisamente stizzita. A un certo punto il contatto fisico si è fatto anche più teso del previsto, e l’esponente della Supremazia Bianca ha deciso di finire la sua personale opera di boicottagio. Il video a testimonianza:
© RIPRODUZIONE RISERVATAWhite supremacist yells into the camera and Shia LaBeouf shuts him down. This has been a very interesting live stream. #HeWillNotDivideUs pic.twitter.com/CqY9pLobWi
— #HeWillNotDivideUs (@HWNDUS) 23 gennaio 2017