I film horror istigano davvero alla violenza? La risposta... è in un film horror!
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I film horror istigano davvero alla violenza? La risposta… è in un film horror!

E se la visione di un lungometraggio potesse davvero trasformarci in killer assetati di sangue?

I film horror istigano davvero alla violenza? La risposta… è in un film horror!

E se la visione di un lungometraggio potesse davvero trasformarci in killer assetati di sangue?

I film horror istigano davvero alla violenza? La risposta... è in un film horror!

L’horror non è mai stato il genere preferito dei genitori. A causa della disinformazione e di quelle che oggi chiameremmo fake news, per molto tempo si è infatti creduto che questo genere narrativo avesse conseguenze disastrose sulle menti dei giovani e che li istigasse alla violenza. Un esempio è il celebre movimento Satanic Panic, che si è diffuso in America tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta e che ha portato molte famiglie a credere a teorie del complotto su una presunta rete di satanisti. Dicerie come queste hanno avuto anche un impatto reale, traducendosi ad esempio in provvedimenti come il The Television Violence Act del 1990, che mirava a ridurre significativamente la violenza mostrata nei media.

Oggi sappiamo che il collegamento tra media consumati e aumento della violenza non è così diretto e lineare, ed è influenzato da molti altri fattori, come la famiglia, l’educazione ricevuta e il contesto di provenienza. Possiamo dunque farci una risata su questi pregiudizi, e addirittura usare lo stesso genere horror per ridicolizzarli, proprio come fa il film svedese del 1995 Evil Ed.

Questa bizzarra horror comedy si pone contro la censura utilizzando le sue stesse armi e mettendo in scena le più oscure paure dei malpensanti: e se la visione di un film potesse davvero trasformarci in killer assetati di sangue? Il protagonista della storia è Edward Tor Swenson, un montatore di pellicole cinematografiche che viene incaricato di editare una serie di film splatter dopo che il precedente addetto si è suicidato. Man mano che il lavoro prosegue, tuttavia, l’uomo perde contatto con la realtà e precipita nella follia. Nel giro di pochi giorni, inizia ad avere orribili allucinazioni su mostri e demoni che lo spingono a compiere il suo primo omicidio. 

La riflessione “meta” sul genere parte dal progetto a cui Ed sta lavorando, ovvero il franchise fittizio Loose Limbs, che è caratterizzato da una successione di tropi dell’horror classico: sangue, imprecazioni, sessualità esplicita, violenza contro le donne, corpi smembrati e arti recisi, etc. Il tutto assume ovviamente un tono satirico e caricaturale, nel quale gli appassionati di horror vengono dipinti come indifferenti, apatici e senza cuore, mentre Ed è l’uomo comune, l’innocente che proprio per questo viene corrotto dai film violenti che consuma. Insomma, sicuramente non è il primo slasher che vi verrà in mente per fama o qualità, ma è un simpatico tributo che trasuda amore per il genere e prende bonariamente in giro i detrattori utilizzando le loro stesse armi.

Fonte: Collider

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