Il buono, il matto, il cattivo

Tra violenza moderna stilizzata e omaggi agli spaghetti western d'antan, arriva finalmente in Italia il capolavoro di Kim Ji-Woon

Dopo l’indigestione di qualche anno fa, tra tigri, dragoni e città proibite, l’Occidente ha messo un po’ in disparte il cinema asiatico, forse scottato da troppi cloni di cloni e copie sbiadite di grandi film. Il che è un vero peccato, perché si rischiano di perdere di vista film come il recente e spettacolare Detective Dee o questo Il buono, il matto, il cattivo. Partorito dalla mente ipertrofica di Kim Ji-woon, che aveva impressionato (in tutti i sensi) con il suo horror Two Sisters e con una “tarantinata” intitolata Bittersweet Life, Il buono, il matto, il cattivo non ha alcun ritegno nel mostrare le sue influenze: è un omaggio a Sergio Leone e racconta le assurde vicende di un trio di malviventi (un ladro, un killer, un cacciatore di taglie) che, nella Manciuria degli anni ’30, si contendono il possesso di una mappa del tesoro. Tra treni che deragliano, sparatorie e qualche morte assurda – e assurdamente divertente – a modernizzare questa favola western senza tempo, Il buono, il matto, il cattivo è un ideale incontro tra Oriente e Occidente, che potrebbe (e dovrebbe) far voltare più di una testa.

Regia: Kim Ji-woon
Interpreti: Song Kang-ho, Lee Byung-hun, Jung Woo-sung
Trama: Tre antieroi, un killer, un ladro e un cacciatore di taglie, si contendono, nella Manciuria degli anni ’30, il possesso di una favolosa mappa del tesoro.
Genere: action
Durata: 130’

Da vedere perché: è l’incontro perfetto tra lo spirito epico dei vecchi spaghetti western e le divertenti esagerazioni del cinema d’azione coreano.

Dal 18 novembre

Guarda il trailer

La scheda è pubblicata su Best Movie di novembre a pag. 104

© RIPRODUZIONE RISERVATA