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Il film è quasi pronto, e vedrà più storie intrecciarsi tra loro

Proviamo ad immaginare cosa aspettarci dall'atteso secondo capitolo della trilogia di Bilbo Baggins, interpretato da Martin Freeman

Il film è quasi pronto, e vedrà più storie intrecciarsi tra loro

Proviamo ad immaginare cosa aspettarci dall'atteso secondo capitolo della trilogia di Bilbo Baggins, interpretato da Martin Freeman

Il primo aspetto che balza subito agli occhi è il progredire della post produzione del film, ormai in via di ultimazione; rispetto alle medesime inquadrature viste nel teaser trailer pubblicato diversi mesi fa, possiamo già notare come la CGI sia più ricca e definita nell’inquadratura della Montagna Solitaria e in quella delle rovine di Dale.

Non c’è quindi ragione di dubitare che, a livello visivo, La desolazione di Smaug sarà all’altezza se non superiore alle aspettative; d’altra parte la Weta Digital, che oltre a Lo Hobbit ha curato gli effetti speciali di Elysium, Iron Man 3, L’uomo d’acciaio e molti altri film di successo, non ha mai dato adito a dubbi in questo senso.

Dal montaggio effettuato per questo trailer possiamo anche confermare che, come d’abitudine per il regista neozelandese, la vicenda seguirà più linee narrative; mentre Bilbo e i nani proseguono il loro viaggio verso le pendici della Montagna Solitaria, avranno modo di incontrare nuovi personaggi come Bard l’Arciere, Thranduil, Tauriel e Legolas; inoltre, attingendo dalle appendici di Il signore degli anelli, vedremo Gandalf esplorare le oscure rovine di Dol Guldur, scontrarsi con Thrain e scoprire indizi sul Negromante. La fugace apparizione dell’Occhio di Sauron e l’inquadratura di un esercito di orchi in marcia rafforzano quindi il legame tra Lo Hobbit e la Trilogia.

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