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Il Re del rock n’ roll approda alla Casa Bianca: la recensione di Elvis & Nixon

Kevin Spacey e Michael Shannon ricostruiscono uno storico e bizzarro incontro avvenuto veramente nel 1970

Il Re del rock n’ roll approda alla Casa Bianca: la recensione di Elvis & Nixon

Kevin Spacey e Michael Shannon ricostruiscono uno storico e bizzarro incontro avvenuto veramente nel 1970

V’immaginate se qualche anno fa Vasco Rossi fosse andato a trovare Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi chiedendogli di poter lavorare per il governo? Cose da assoluto WTF, ma che negli States è successo veramente: siamo nel 1970, e il Re del rock n’ roll in persona, Elvis Presley, incontra il controverso Presidente Richard Nixon con l’intenzione di ottenere un incarico come agente federale. Il fatto è stato documentato da una fotografia (lo scatto più richiesto nella storia degli archivi USA), ed evidentemente ha anche scatenato la fantasia della regista Liza Johnson, che dalla vicenda ha tratto il suo ultimo lavoro, intitolato semplicemente Elvis & Nixon.

Non una ricostruzione storica, sia chiaro, ma palesemente romanzata in nome di una comicità che eppure non riesce mai a decollare: l’autrice sceglie la strada della sottile ironia attraverso una messa in scena blanda e sottotono, e a venire penalizzate sono proprio le potenzialità umoristiche della bizzarra vicenda: non si ride mai con Elvis & Nixon, al massimo si sorride silenziosamente per qualche sequenza buttata qua e là, ma tutto sempre in maniera molto soft e pacata.

Più vicino a certe operazioni televisive piuttosto che a film come Frost/Nixon, il resoconto della Johnson altro non è che una mascherata da camera pensata ed eseguita in maniera elementare, di quelle senza colpi di scossa o inaspettate deviazioni, come un piccolo divertissement o una recita scolastica in cui Elvis non è Elvis bensì Michael Shannon che imita Elvis e Nixon è Kevin Spacey che imita Nixon: i due protagonisti rimangono lì come macchiette cartonate senza riuscire mai a cavalcare il mito dello storico incontro, e ciò che poteva essere inizialmente un’opera carica di suggestioni tra leggenda e realtà si rivela ben presto un innocuo giochetto tanto esile quanto superfluo.

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