Il regista di La vita di Adele, film vincitore del Festival di Cannes nel 2013, sta per mettere all’asta la Palma d’Oro per finire di pagare il suo prossimo film. Abdellatif Kechiche ha preso la difficile decisione a causa delle difficoltà finanziarie che hanno bloccato la lavorazione del suo nuovo film drammatico Mektoub, My Love.
Il nuovo film, diviso in due parti, e interpretato dagli attori emergenti francesi Lou Luttiau, Shain Boumediene e Ophelie Bau, «era già in fase di post-produzione quando la banca che stava finanziando il film ha deciso di bloccare di netto il credito concesso, lasciando il progetto in una sorta di limbo», ha detto Kechiche in una dichiarazione ufficiale rilasciata a The Hollywood Reporter. La banca in questione è Cofiloisirs, uno degli istituti di credito top per i film francesi.
Per riuscire a completare la post-produzione senza ulteriori ritardi, la compagnia di produzione e distribuzione francese Quat’Sous sta mettendo all’asta i memorabilia del lavoro di Kechiche. «Gli oggetti messi all’asta vanno dalla Palma d’Oro ai quadri dipinti a olio che hanno un ruolo centrale in La vita di Adele». Non è stato, però, ufficializzato di quanto denaro abbia bisogno il regista per completare il film.
Kechiche non ha rilasciato dichiarazioni in merito alla drastica risoluzione di mettere in vendita un oggetto simbolicamente così importante, ma del resto il regista non è estraneo a polemiche e scandali. La vita di Adele è il film sessualmente più esplicito che abbia vinto la Palma, anche grazie all’interpretazione straordinaria delle sue protagoniste Adele Exarchopoulos e Lea Seydoux.
Ma è noto come immediatamente dopo la cerimonia di premiazione Seydoux e Kechiche si siano aggrediti verbalmente, perché l’attrice ha criticato i suoi metodi di regia e ha giurato che non avrebbe mai più lavorato per lui. Il regista le ha risposto con una lettera aperta, in cui ha definito la giovane attrice come «una bambina arrogante e viziata».
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