Il terzultimo episodio della stagione si concentra su poche storyline rispetto a quanto fatto fino a questo momento e ci mostra come matrimoni e sacrifici possano risultare molto poco religiosi. L’apertura, prima di dedicarsi alle tre vicende principali, è riservata ad Arya, che catturata dal Mastino comprende che poteva andarle peggio: Sir Clegane la sta portando al matrimonio combinato del secolo (ne parla tutta la campagna!) per darla agli Stark in cambio di una ricompensa. So long, Fratellanza.
Gendry, scortato da Melisandre, arriva a Dragonstone e fa la conoscenza di Stannis: ignaro di non essere lì per una vacanza premio attinge con gioia al mini-bar regale e non comprende di essere solo un agnello sacrificale con il sangue di Robert Baratheon.
È il secondo episodio di fila nel quale una donna nuda porta direttamente a terribili torture che coinvolgono il pene di uno dei protagonisti, dalla sospetta evirazione di Theon alle sanguisughe di Gendry:«This doesn’t seem very religious». No, it doesn’t.
Per questa piccola tortura e il rimandato sacrificio, Gendry deve ringraziare Sir Davos, che liberato da Stannis ha convinto quest’ultimo a ridimensionare i suoi piani per il nipote: scopriamo inoltre cosa aveva visto Stannis nelle fiamme (una battaglia sulla neve) e vediamo scagliare una maledizione su Balon Geyjoy, Robb Stark e King Joffrey grazie alle sanguisughe e al sangue di Gendry. La prossima volta che una sacerdotessa si propone di «Let me show what is inside of you», la risposta corretta è “No, grazie”.
Il lovefest di King’s Landing procede ovviamente come peggio non potrebbe, con un altro matrimonio combinato del secolo tra Tyrion e Sansa, una minaccia di stupro a quest’ultima da parte di Joffrey, una minaccia di strangolamento da Cersei alla sua nuova cognata-nuora-nonna Margaery, sgabelli rubati sull’altare, sguardi di disapprovazione, ubriachezza molesta e, again, minacce di evirazione. Se continua così bisognerà dichiararli specie protetta. Chiamate il WWF.
In ogni caso il matrimonio non viene consumato, per il sollievo di Shae, e alla dichiarazione di Sansa sull’improbabilità che lo sia mai, Tyrion mutua il voto di celibato dei Guardiani della Notte, «And so my watch begins». È uno strano mondo quello in cui Jon Snow si diverte nella neve e il Folletto dorme da solo su una panca.
Al di là del mare Danaerys è alle prese con le tattiche d’assedio a Yunkai: falliti i tentativi di negoziazione tramite draghi con i padroni della città, cerca di trattare con i capitani dei Second Sons, mercenari assoldati per difendere la città dai suoi Immacolati. Dei tre capi dei prezzolati due sono disgustosi e vili, mentre uno, Daario Naharis, è convenientemente avvenente ed amante della bellezza: quando la classica minaccia della Khaleesi (con me o dracarys) non attacca, il Brutto e il Cattivo decidono di ucciderla, mentro il Buono decide di regalare le loro teste alla madre dei draghi e schierarsi con lei. Dopo khal Drogo, anche Daario. È dura essere Sir Jorah Mormont.
A chiudere l’episodio Sam e Gilly ancora in mezzo alla tormenta: mentre il giovane Guardiano cerca di spiegarle la differenza tra nomi e cognomi, un gigantesco stormo di corvi si poggia sull’Albero-Diga vicino al quale si sono riparati. Un white walker si avvicina minaccioso e dopo una colluttazione Sam ha la meglio usando l’arma che aveva trovato al Pugno dei Primi Uomini, per la gioia della comunità nerd che urla «Artefatto!» lanciando i dadi.
Rimangono due episodi alla fine ma andranno in onda solamente dopo una settimana di pausa nella programmazione per il Memorial Day negli USA.
WEDDINGGGSSS!
© RIPRODUZIONE RISERVATA