In un mondo migliore

Tra i potenziali candidati all’Oscar come miglior film straniero e premiato a Roma, il film di Susanne Bier è una potente riflessione sulla violenza e i limiti della nostra società

Non esiste nessun mondo migliore nel film di Susanne Bier. Né l’Africa, dove il dottor Anton lavora e dove ogni giorno si confronta con realtà che mettono a dura prova il suo senso etico e lo costringono a interrogarsi sulla sua professione e la sua umanità; né la più “civilizzata e occidentale” Danimarca, dove vivono Elias (suo figlio) e l’amico Christian, vittime e artefici di una violenza che per loro è quasi un gioco: un mix di adrenalina e pericolo che li porterà a sfidare la morte. La domanda della regista è una sola: la nostra cultura “avanzata” è davvero il modello per un mondo migliore o piuttosto il caos è in agguato sotto la superficie della civilizzazione? La risposta è quasi ovvia, ma Susanne Bier apre alla speranza.

Regia: Susanne Bier
Interpreti: Mikael Persbrandt, Ulrich Thomsen
Trama: Anton è un medico volontario in Sudan, ma anche il padre di Elias, un adolescente che insieme all’amico Christian inizierà a “giocare” con la violenza…

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La scheda è pubblicata su Best Movie di dicembre a pag. 118

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