Inception

Leonardo DiCaprio dopo Shutter Island di Martin Scorsese torna a indagare i misteri della mente per Christopher Nolan. Dove i sogni di confondono (letteralmente) con la realtà

È un film che dividerà di sicuro, Inception. Sicuramente non potrà lasciare indifferenti. Qualcuno (crediamo la maggior parte) lo troverà seducente, innovativo, geniale. Per altri sarà forse un po’ troppo complicato. Ma di questo si riparlerà. Sicuramente a non essere diviso è stato il pubblico americano, che – al momento in cui scriviamo – ha già regalato al film la bellezza di 150 milioni di dollari in appena due settimane di programmazione, il che fa prevedere che i 200 milioni di dollari stanziati per il budget saranno ampiamente ripagati. Pro o contro che ci si possa definire (la parola al pubblico italiano questo mese), inutile negare che Christopher Nolan sia uno dei creatori di mondi da cui il cinema contemporaneo non può prescindere. Memento ne ha tracciato il profilo visionario, Batman Begins ne ha fatto intravedere la caratura di regista da blockbuster, The Prestige il taglio profondamente concettuale della sua estetica, Il cavaliere oscuro ne ha definitivamente consacrato l’abile talento nel barcamenarsi tra intelletto e intrattenimento, fascinazioni filosofeggianti e gusto pop. Inception, non c’è dubbio, si attaglia soprattutto alla prima delle due facce della medaglia-Nolan. Del resto, lo dimostra la scelta stessa del soggetto, pensato – dichiara lui – quando aveva solo sedici anni: un gruppo di ladri, capitanati da tale Don Cobb (Leonardo DiCaprio, al solito bravissimo), che penetrano nella mente delle persone (specie manager e industriali), usando come via d’accesso i loro sogni, carpendone idee e segreti. Un plot cervellotico nel vero senso della parola, eppure decisamente affascinante. Il ladro Leo, poi, deve anche risolvere vari conflitti privati, che hanno a che fare con la sua moglie bellissima (interpretata da una come sempre convincente Marion Cotillard). Il film è un labirinto in cui è lo stesso Nolan a trascinarti, chiedendoti di perderti insieme a lui. Certo, se siete di quelli che vogliono trovare tutte le risposte, finire fuori strada potrebbe darvi alla testa (anche in questo da prendere alla lettera). Anche se non mancano le improvvise risoluzioni finali, in questo puzzle a metà strada tra le realtà parallele di Matrix (il successo del franchise dei fratelli Wachowski è uno dei motivi per cui Nolan ha aspettato così tanto prima di girare questo film) e le strade perdute alla David Lynch, ma con una minore dose di inquietudini. E con un tocco finale che, in un solo frame, potrebbe riaprire tutti i giochi… Azzeccate le scelte di cast. Oltre a DiCaprio e Cotillard, si segnalano tutti i membri della squadra di Cobb: dalla giovane Ellen Page di Juno a Joseph Gordon-Levitt, fino all’irlandese Cillian Murphy (già diretto da Nolan nel ruolo dello Spaventapasseri nel primo dei suoi Batman); senza dimenticare il feticcio di lusso Michael Caine. A completare la complessa opera, scenografie monumentali, location sparse per il mondo, musiche magniloquenti, e un uso degli effetti speciali davvero “plastico”, nonostante l’assenza di 3D. Nolan è infatti ancora scettico nei confronti dell’utilizzo della terza dimensione. Perché, se c’è una quarta parete da sfondare, quella è la nostra mente, i nostri sogni, il nostro inconscio: da questo punto di vista, Inception riesce perfettamente a infrangerla. Anche senza l’aiuto degli occhialini.

Regia: Christopher Nolan
Interpreti: Leonardo DiCaprio, Marion Cotillard, Joseph Gordon-Levitt, Ellen Page
Trama: Don Cobb è il più capace dei ladri perché in grado di estrarre informazioni direttamente dalla mente delle persone durante il sonno. Ma questa sua capacità lo ha anche reso il più ricercato del pianeta facendogli perdere tutto quello che gli era più caro. In attesa della sua occasione di redenzione…
Online: inceptionmovie.warnerbros.com

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La scheda è pubblicata su Best Movie di settembre a pag. 98

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