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Intervista a Bill Skarsgård, il clown assetato di paura di IT 2

l'attore torna a interpretare il temibile pagliaccio Pennywise che ogni 27 anni terrorizza la comunità di Derry. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare cosa lo spaventa nella vita reale, i film horror che ha amato di più e come si vendicherà del Club dei Perdenti...

Intervista a Bill Skarsgård, il clown assetato di paura di IT 2

l'attore torna a interpretare il temibile pagliaccio Pennywise che ogni 27 anni terrorizza la comunità di Derry. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare cosa lo spaventa nella vita reale, i film horror che ha amato di più e come si vendicherà del Club dei Perdenti...

Molti visi cambieranno in questa seconda parte di IT, molti dei protagonisti cresceranno. Ma c’è un volto, un sorriso perverso, un paio di occhi gialli, che resteranno uguali e non smetteranno di fare paura. Saranno quelli di Bill Skarsgård.

Su quel volto inquietante nessun segno del tempo, nessun segno dei 27 anni che sono passati fra il primo e il secondo film: «Chi ha letto il libro lo sa bene, la seconda parte ha luogo 27 anni dopo – dice l’attore che interpreta Pennywise – i ragazzi del Club dei Perdenti sono ora adulti e IT ritorna e fa ancora più paura. È di nuovo fra loro e cerca vendetta». Cosa invece non spaventerà più Bill Skarsgård sarà indossare il costume da clown di Pennywise. Ora sarà un gioco da ragazzi.

L’anno scorso era una sfida difficile, dopo l’interpretazione magistrale di Tim Curry, questa volta il successo del primo film ti fa veleggiare sicuro?
«In un certo senso sì, ora sono più tranquillo rispetto alla scorsa volta quando mi spaventava non solo la precedente interpretazione di Tim Curry ma anche il fatto che la serie, e prima ancora il libro, avevano una solidissima base di fan che mi avrebbero fatto le pulci. Prima dell’uscita del film in effetti, la mia paura riguardava il riuscire a soddisfare le aspettative del pubblico. Il fatto che il primo film abbia funzionato certo mi ha reso le cose più facili. Ora ho più fi ducia in me stesso e conosco meglio il mio personaggio. Posso entrare nei suoi panni con più facilità. Ma questo è un discorso che non vale solo per me, ma anche per il regista».

Entrambi eravate quasi sconosciuti prima del primo film. Il tuo cognome era popolare per via di tuo padre Stellan e tuo fratello Alexander.
«Esatto, sia io che Muschietti stavamo lanciando la nostra carriera. Poteva essere un successo ma anche un fiasco colossale. La posta in gioco era alta insomma. Ora siamo quasi veterani e possiamo divertirci di più, goderci maggiormente tutto il processo».

Continua a leggere l’intervista a Bill Skarsgård sul numero di settembre di Best Movie, in edicola dal 28 agosto.

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