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Intervista a John C. Reilly: «Da giovane assomigliavo a Stanlio»

Commediante di razza, l'attore interpreta uno straordinario Oliver Hardy nel film di Jon S. Baird Stanlio e Ollio. L'abbiamo incontrato e tra le altre cose ci ha confessato di non aver preso nemmeno un chilo per il suo ruolo...

Intervista a John C. Reilly: «Da giovane assomigliavo a Stanlio»

Commediante di razza, l'attore interpreta uno straordinario Oliver Hardy nel film di Jon S. Baird Stanlio e Ollio. L'abbiamo incontrato e tra le altre cose ci ha confessato di non aver preso nemmeno un chilo per il suo ruolo...

Nel film sei quasi irriconoscibile, visibilmente ingrassato, ma hai messo su peso o era tutto trucco?
«Assolutamente trucco. Quando Jon (Baird, il regista NdR) mi ha contattato per la parte ho detto subito che avrei accettato solo se non avessi dovuto mettere su peso ma mi fosse stata garantita una resa eccellente con trucco e costumi. All’epoca avevo appena perso 15 chili dopo una lunga dieta e proprio non me la sentivo di ingrassare, quindi ho chiesto che gran parte del budget fosse destinato al make-up, non volevamo una versione cheap di queste leggende».

Per il resto? Come è stato essere Ollio?
«Ho cercato di capire chi fosse questo personaggio e ho realizzato che non era esagerato solo fisicamente ma anche nel suo intimo. Ho capito che era un romantico, anzi, un’esagerazione dell’essere romantico, e sono partito da lì. Poi c’è stata tutta la preparazione sica, abbiamo dovuto studiare le varie routine comiche e fare ore e ore di pratica, poi i passi di danza e le canzoni. È stato stancante e il sudore che si vede in alcune scene è davvero nostro, non c’è nulla di finto! Alla ne però la soddisfazione è stata grandissima».

Eri già un ammiratore di Ollio e Stanlio?
«Sì, fin da bambino. Poi da ragazzo nel periodo del college ancora di più. Studiavo recitazione e con un mio amico, eravamo ossessionati dai loro sketch, cercavamo spesso di replicarli, mi ricordo che battibeccavamo su chi fosse Stanlio e chi Ollio perché all’epoca io ero molto magro, alto e dinoccolato, con una marea di capelli ricci sempre spettinati, mi sentivo assolutamente Stanlio. E all’epoca Stanlio mi ha salvato il lavoro… Lavoravo per una ditta di catering, facevo per loro il cameriere a eventi vari. Era una cosa seria ed elegante e dovevamo indossare sempre abito e un farfallino, uno di quelli a clip che si attaccava direttamente alla camicia. Un giorno mentre mi preparavo per andare al lavoro mi sono accorto di aver perso il farfallino già annodato e mi sono ritrovato a dover fare il nodo a quello di scorta. Ovviamente non sapevo come farlo, all’epoca non c’era YouTube! Così mi sono ricordato di uno sketch di Stanlio e Ollio in cui Stanlio combatte con un papillon e alla ne, dopo vari tentativi riesce nell’impresa di legarselo al collo. Avrò riavvolto la cassetta 50 volte, ma alla ne ce l’ho fatta».

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Foto: © Lucky Red

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