Chi ha già avuto modo di vedere il Joker di Todd Phillips, saprà bene che una delle caratteristiche più curiose ed apprezzate di Arthur Fleck, è la sonora risata che lo accompagna praticamente per tutto il film, anche nei momenti in cui ridere sarebbe l’ultima cosa da fare.
Il motivo diventa chiaro fin dall’inizio della vicenda: la sua non è una reazione a qualcosa che lo diverte, bensì una sorta di tic causato da un disturbo neurologico, che lo porta a ridere fragorosamente in maniera del tutto incontrollata, specialmente nei momenti di disagio. Diventa una sorta di marchio di fabbrica per il personaggio di Joaquin Phoenix, nonché una rivisitazione di quello che è da sempre è un tratto distintivo del Joker, anche nei fumetti che lo vedono protagonista.
Un dettaglio che, tuttavia, rende difficile distinguere i momenti in cui la sua risata è sincera, da quelli in cui invece è il risultato del suo tic nervoso. Insomma, quand’è che Arthur ride in maniera genuina nel film? A darci una risposta è stato il regista Todd Phillips, spiegando che c’è un solo momento in cui l’uomo è realmente divertito:
«C’è la risata che viene dalla sua afflizione, quando è rannicchiato e dolorante, poi c’è la risata che fa quando vuole adattarsi agli altri, che è falsa e forzata. L’unica volta in cui Arthur ride davvero nel film, è nell’ultima scena.»
Insomma, accade solo alla fine, quando la sua “evoluzione” da comico fallito a Joker è ormai completa. Cosa ne pensate?
Fonte: Empire
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