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Jupiter in Love

I fratelli Wachowski ci riprovano ancora con la fantascienza: dopo la trilogia di Matrix, lo psichedelico Speed Racer e il filosofico viaggio nel tempo di Cloud Atlas, arriva un avventura spaziale esotica e romantica, che ci riporta al cinema degli anni '80. Ecco cosa potete aspettarvi da Jupiter - Il destino dell’universo

Jupiter in Love

I fratelli Wachowski ci riprovano ancora con la fantascienza: dopo la trilogia di Matrix, lo psichedelico Speed Racer e il filosofico viaggio nel tempo di Cloud Atlas, arriva un avventura spaziale esotica e romantica, che ci riporta al cinema degli anni '80. Ecco cosa potete aspettarvi da Jupiter - Il destino dell’universo

Una storia originale!
Gli avevano fatto la più strana delle richieste che si possano sentire in questi anni: «Ci serve una storia originale». Niente remake o sequel, solo una trama inventata da zero (possibilmente da trasformare in un grande franchise). E così i fratelli Wachowski, ancora immersi nella lavorazione di Cloud Atlas, hanno scritto Jupiter – Il destino dell’universo. L’intreccio è più semplice di quello a cui ci hanno abituati i due: c’è una ragazza di umili origini e umile esistenza, si chiama appunto Jupiter ed è interpretata con sensualità molto frenata da Mila Kunis, che si occupa di pulire i bagni di case altrui mentre nella propria vive con una rumorosissima famiglia di russi immigrati. Non se ne accorge nemmeno, ma è in pericolo, e solo quando sembra troppo tardi viene salvata da Caine, un alieno “mezzo cane e mezzo Channing Tatum”, di fronte alla cui missione anche il fatto che possano esistere alieni belli, palestrati, tatuati e mezzi animali passa in secondo piano: Caine è venuto a prendere Jupiter perchè è cercata spasmodicamente da tre fratelli appartenenti al più importante, potente, ricco e nobile casato galattico: la ragazza è infatti la replica perfetta della loro defunta madre e come tale può sbloccare una situazione non semplice cambiando gli equilibri di potere della famiglia. Da qui in poi via agli inseguimenti interstellari.

Un universo esotico
È quindi negli anni ’80 e in quel bacino di storie che incrociano il fantastico con la fantascienza, in cui lo spazio non è troppo diverso dai reami delle mitologie popolari, che i fratelli Wachowski hanno pescato. Non fatevi ingannare dai molti modernismi o dalla maniera in cui non si sono risparmiati quanto a dettagli sulle razze aliene – ovvero sulle tecnologie, regole e leggi del loro universo: nella struttura e nella maniera in cui Jupiter – Il destino dell’universo sceglie di far agire i suoi personaggi c’è più cinema di 30 anni fa che di opere moderne (come si vede anche nel titolo italiano, una volta tanto filologico al punto giusto). C’è qualcosa in questo mondo di ancor più fantastico di quel che vediamo da principio, un universo esotico in cui la tecnologia ha la funzione della magia (gadget che hanno potenzialità simili a incantesimi) e nel quale è ancora possibile sognare di amori incredibili e avventure mozzafiato.
Dunque un film che somiglia decisamente più a John Carter che a Matrix (ma un gancio alla loro trilogia “originale” come scoprirete c’è, nel motivo per il quale il casato alieno possiede e si litiga i pianeti…), che recupera un immaginario dimenticato, quello del cinema per ragazzi spensierato ma con punte drammatiche, divertente ma anche commovente, fiorito soprattutto grazie alla Amblin di Spielberg. Un cinema che faceva con gli adolescenti quel che poi la Pixar ha fatto con i bambini: dare loro film ben fatti, così intelligenti e appassionanti da essere poi godibili a qualsiasi età. […]

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