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La morte secondo Quentin Tarantino: tutti gli omicidi dei suoi film in un’infografica

Tutti ma proprio tutti i cadaveri presenti nei film del regista americano, divisi per film e per modalità di omicidio

La morte secondo Quentin Tarantino: tutti gli omicidi dei suoi film in un’infografica

Tutti ma proprio tutti i cadaveri presenti nei film del regista americano, divisi per film e per modalità di omicidio

Inserite pure voi una battuta a scelta sul rapporto tra Quentin Tarantino e la morte: ormai parlare di omicidi, squartamenti e uccisioni varie nelle sue opere è diventato un mero esercizio di stile, e ogni volta che un suo film arriva in sala fa più scalpore quello che i suoi personaggi dicono piuttosto che il modo in cui ammazzano (o vengono ammazzati). C’è però chi (nello specifico, l’edizione americana di Vanity Fair) ha trovato un ottimo modo per tornare a parlare del binomio morte+Tarantino: l’approccio scientifico. Ovvero: creare un’infografica, che vi mostriamo qui sotto, nella quale sono raccolti tutti ma proprio tutti* i cadaveri dei film** di Quentin, divisi non solo per pellicola ma anche per modalità di uccisione. Interessante soprattutto notare come il numero di cadaveri si impenni vertiginosamente nella seconda parte della carriera del regista, quella che si colloca più o meno all’altezza di Kill Bill: come se, dopo aver raccontato la morte con precisione quasi pornografica e gusto estremo per il dettaglio, Tarantino avesse deciso di sostituire qualità con quantità – il che non è ovviamente legato alla qualità delle pellicole in sé, sia chiaro, anzi.

Qui sotto, l’infografica sulle morti di Tarantino (clicca sull’immagine per ingrandirla, clicca qui per la legenda)

*i colleghi Paolo Paglianti e Davide Sher della nostra rivista “sorella” YouTech.it ci fanno notare che il conteggio di Pulp Fiction è, probabilmente, sbagliato. Vero? Falso? Aiutateci a smentirli, se no se ne vanteranno per mesi…
**un altro errorino, questa volta notato da noi: il titolo originale di Bastardi senza gloria è scritto sbagliato…

Fonte: Vanity Fair America
Foto: Getty Images 

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