«Le scene di sesso? Solo effetti speciali, non ci siamo “toccate”»: parla Léa Seydoux, protagonista di La vie d’Adèle

L'attrice del film che ha vinto la Palma d'Oro a Cannes svela i segreti dietro le scene più torride del film

«Chi lo liquidasse come una storia d’amore lesbo, commetterebbe un peccato mortale» scrivevamo nella nostra recensione da Cannes di La vie d’Adèle, il film di Abdellatif Kechiche che s’è aggiudicato la Palma d’Oro dell’edizione 2013. Eppure è innegabile che alcune delle sequenze più intense del film siano quelle di sesso che coinvolgono le due protagoniste Léa Seydoux e Adele Exarchopoulos, amanti innamorate la cui storia d’amore fa da fil rouge alla pellicola. Scene d’amore che hanno convinto tutti (persino Radio Vaticana) per l’estrema naturalezza con cui sono state girate e interpretate, senza volgarità né morbosità, lontane da eccessi estetici e sicuramente estranee alla pornografia. Anche noi, nella nostra recensione, lodavamo «il loro coinvolgimento totale rispetto al progetto, il loro naturalismo recitativo». Ebbene, stando alle dichiarazioni della stessa Seydoux, intervistata da Crave durante una roundtable di promozione del film, pare che anche per quelle scene di estremo realismo sia dovuta intervenire la famigerata “magia del cinema”: a domanda precisa su quanto ci fosse di vero in quelle scene, l’attrice francese ha risposto così:

«No, no, non ci siamo neanche toccate, di sicuro non… “in basso”. Per quello abbiamo usato (letterale, ndr) delle f***e finte, fatte con una sorta di muffa costruita in uno studio di effetti speciali. Ce la applicavano tutte le mattine, servivano un paio d’ore per il processo. L’effetto è molto realistico, ma il fatto che fosse tutto finto ha reso quelle scene poco piacevoli. E anche difficili: mentre giravamo mi chiedevo spesso “cosa ci faccio qui”?».

Fonte: Crave
Foto: Getty Images

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