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Matt Damon: «Gli esami non finiscono mai»

Intervista al protagonista de La mia vita è uno zoo

Matt Damon: «Gli esami non finiscono mai»

Intervista al protagonista de La mia vita è uno zoo

Gli studi di Matt Damon sono quasi giunti al termine e presto l’attore terminerà la sua evoluzione, e diventerà regista. Probabilmente si tratterà anche di un filmmaker di successo, vista la lezione imparata da maestri come Martin Scorsese, Clint Eastwood, Anthony Minghella, Steven Soderbergh, Steven Spielberg e Gus Van Sant, per arrivare ora a Cameron Crowe, che sul set de La mia vita è uno zoo lo ha diretto a tempo di musica (leggi sotto).
Una prima volta, quella della musica sul set, anche per Matt Damon, che in questa commedia interpreta Benjamin Mee (autore del romanzo omonimo che ha dato vita all’avventura cinematografica, vedi Hellzapoppin’ a pag. 125), un giornalista che dopo la morte della moglie, in cerca di una via di fuga dal dolore, decide di acquistare un malandato zoo dove si trasferisce con i figli e dove incontra Scarlett Johansson, che fa parte del team di volontari che cerca di tenere in vita la struttura.

Gli studi proseguono?
«Sì, proseguono e ci siamo quasi. Sarei anche pronto per dirigere, ma continuano a offrirmi ruoli in progetti diretti da grandi registi: come posso rifiutare? Ogni volta imparo qualcosa di nuovo».

È vero che Cameron vi ha diretto a tempo di musica?
«Sì, è stata una sorpresa. Un metodo unico. In alcune scene è proprio la musica a essere protagonista e noi attori ci adattiamo a essa. In alcuni casi c’era musica sul set anche mentre recitavamo le nostre battute e non solo nelle pause tra un ciak e l’altro. In altri, ad esempio nella scena in cui guardo le foto di mia moglie, la musica è esattamente come la ascolteranno gli spettatori seduti in sala».

Recita nei panni di un uomo che perde la moglie e si trova con due bambini da crescere. Essere padre l’ha aiutata a entrare nel personaggio?
«Non è stato semplice. Non avrei potuto interpretare questo ruolo qualche anno fa, quando non ero sposato e non avevo figli. Essere padre e marito mi ha sicuramente aiutato a comprendere che tipo di perdita sarebbe, anche se questo lavoro mi ha angosciato non poco. Quando si diventa padri è come se il cuore diventasse tre volte più grande, la sensibilità aumenta e immedesimarmi in questo personaggio mi ha sicuramente aiutato ad accedere alle emozioni più profonde».

Che rapporto ha con gli zoo?
«A dire la verità, non sono mai stato un grande fan. Non amo vedere gli animali in gabbia, ma se dovessi aprirne uno, dietro alle sbarre ci metterei qualche politico. Sì, avrei uno zoo con esseri umani. Politici, di tutti gli schieramenti. Questo però è un film per famiglie e lo zoo è popolato da animali più o meno simpatici».

Si dice che lavorare con bimbi e animali sia l’incubo di ogni attore.
«Vero, si dice che di peggio ci sia solo lavorare in mare, ma in questo caso è andata benissimo. I ragazzi sono già ottimi attori, mentre gli animali erano perfettamente addestrati».

E lavorare con Scarlett? Sempre la donna più sexy al mondo…
«Ero perplesso sulla sua scelta: interpreta una donna normalissima, che vive a contatto con gli animali e che quando sceglie uno stile glamour indossa una salopette da lavoro. Non sapevo se sarebbe stata credibile essendo così bella e sensuale. Alla fine lo è stata eccome e questo dimostra il suo grande talento».

(Foto Getty Images)

Leggi l’intervista completa su Best Movie di giugno.

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