Negli States a caccia di location cult. Prima Parte: San Francisco

Di ritorno dalla West Coast, vi propongo un piccolo tour, un po' anomalo, che unisce magistralmente l'essere cinefili incalliti al mood vacanziero e spensierato del più classico on the road

Superclassifica Giò è una rubrica curata su Best Movie da Giorgia Cosplay, all’anagrafe Giorgia Vecchini, la più famosa cosplayer italiana di fama internazionale. Ha una passione per tutto ciò che è anime, manga, pop e nerd.

Muovendomi tra San Francisco e Los Angeles, ho approfittato dei vari spostamenti per alcune tappe decisamente obbligate. Pronti?
Iniziamo subito con un doveroso omaggio alla casa che fu dell’indimenticabile Robin Williams in Mrs. Doubtfire al 2640 di Steiner St; lavori in corso hanno reso impossibile avvicinarsi troppo all’ingresso, ma in match con il film mi sono fatta prestare una scopa dagli operai del cantiere, ed eccomi in posa davanti allo scorcio d’angolo (vedi foto sopra). Mi ha commosso molto vedere, davanti al marciapiede prospiciente la scalinata, una lastra di messaggi incisi dai fan.

Mi sposto quindi al 221 di Valley Street, nell’elegante quartiere di Noe Valley, per una visita alla chiesa cattolica di San Paolo che vide nel 1992 Whoopi Goldberg nei panni di Suor Maria Claretta combinarne di tutti i colori in Sister Act. Non riesco a trattenermi e intono a squarciagola un «I Will Follow Hiiim», i passanti ridono, io pure e un po’ mi pento di non aver posizionato un barattolo per tirar su “due spicci”. Sarà per la prossima volta…

Inizio quindi a spostarmi verso Los Angeles per la classica capatina a Hollywood e dintorni, dove mi attendono film location davvero gustose, ma non posso esimermi dal fare una puntata a Reseda, nella San Fernando Valley. Perché? Perché per tutti i ragazzini che come me sono cresciuti negli anni ’80, Karate Kid è un classico imprescindibile, e se sai che proprio lì si trova la casa dove abitava Ralph Macchio-Daniel-san, non ci vai a fare un salto? Evidentemente qualche altro fan curioso deve aver avuto la stessa pensata, tant’è che fior di cartelli impediscono l’accesso al cortile con piscina interno e invitano a rispettare la privacy degli inquilini. Ma io, serafica, mi faccio immortalare nella posizione della gru che ho appreso da Pat Morita, aka il Maestro Miyagi, e riscuoto anche il thumb up con mega sorriso a 32 denti e strombazzata bitonale annessa del camionista corpulento di passaggio. Son soddisfazioni, eh! Al prossimo numero con la seconda parte: Los Angeles e dintorni!

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