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«Non lo ha ucciso la depressione», la rivelazione della vedova di Robin Williams

Susan Schneider parla delle vere motivazioni dietro al suicidio del marito

«Non lo ha ucciso la depressione», la rivelazione della vedova di Robin Williams

Susan Schneider parla delle vere motivazioni dietro al suicidio del marito

È ormai passato più di un anno dalla tragica scomparsa dell’amato Robin Williams (L’attimo fuggente), e a distanza di tempo a parlare del suicidio dell’attore è intervenuta la moglie e vedova Susan Schneider.

«Non è stata la depressione a ucciderlo», ha spiegato la donna a People: «Era solo uno dei 50 sintomi della Demenza a corpi di Lewy, vero motivo del suo gesto estremo». La malattia in questione è di tipo neuro-vegetativo, e si sviluppa dal morbo di Parkinson per poi portare a demenza, allucinazioni e vari disturbi mentali: «Robin avrebbe potuto vivere altri trent’anni con un po’ di fortuna, ma sarebbero stati anni difficili, e stava vivendo un vero incubo. Un minuto era totalmente lucido, l’attimo dopo diceva cose senza senso. Alla fine, purtroppo, la diga si è rotta».

I medici non avevano ancora chiara quale fosse la malattia dell’attore nel momento del suicidio, ma l’autopsia è riuscita a fare chiarezza sulla Demenza di Lewy: «Adesso so che stavano facendo tutto il possibile, ma la malattia era più veloce e più grande di noi. Alla fine ci saremmo arrivati comunque, e prego Dio che quanto successo possa far luce sulla malattia per le milioni di persone che ne soffrono».

La Schneider conclude con la breve e commovente descrizione dell’addio del marito: «Stavo per andare a letto, e Robin è entrato un paio di volte nella stanza per poi dire “Buonanotte, amore mio”. Alla fine è tornato e ha preso il suo iPad. Sembrava avesse qualcosa da fare. Che stesse meglio. Ha poi ripetuto “buonanotte, buonanotte”. Quelle sono state le sue ultime parole».

Fonte: People 

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