Non odiare, esce a settembre il nuovo film con Alessandro Gassmann e Sara Serraiocco

Il film è l'unico italiano in concorso alla 35esima edizione della Settimana internazionale della critica (SIC)

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È stato selezionato come unico italiano presente alla 35esima edizione della settimana internazionale della critica di Venezia Non odiare, il nuovo film con Alessandro Gassmann che segna il debutto nel lungometraggio del regista Mauro Mancini.

La storia è ambientata in una città del nord-est, un non-luogo mitteleuropeo, contaminato e innervato da tante etnie, pulsioni, sedimentazioni e dalle profonde radici ebraiche. Qui vive Simone Segre (Alessandro Gassmann), affermato chirurgo di origine ebraica: una vita tranquilla, un appartamento elegante e nessun legame con il passato. Un giorno si trova a soccorrere un uomo vittima di un pirata della strada, ma quando scopre sul suo petto un tatuaggio nazista, lo abbandona al suo destino. Preso dai sensi di colpa, rintraccia la famiglia dell’uomo: Marica (Sara Serraiocco), la figlia maggiore; Marcello (Luka Zunic), adolescente contagiato dal seme dell’odio razziale; il “piccolo” Paolo (Lorenzo Buonora). Verrà la notte in cui Marica busserà alla porta di Simone, presentandogli inconsapevolmente il conto da pagare…

«Né buoni né cattivi, ma semplicemente esseri umani», così immagina i personaggi il regista Mauro Mancini. In definitiva: «Personaggi ordinari alle prese con situazioni straordinarie». E proseguendo, il regista dichiara apertamente: «Non odiare racconta quello che siamo sotto la pelle. La pelle bianca, “ariana”, che vorrebbero avere Marcello e i suoi amici neonazisti e quella bianca, “non ariana”, di Simone. La pelle tatuata del padre di Marcello e quella marchiata del padre di Simone. La pelle ‘scura’ dei migranti pestati a sangue nei bangla-tour e quella diafana, limpida di Marica. La pelle scura, spaccata dal sole che picchia sui barconi delle traversate. Quella ‘sporca’ dei “disperati” ai semafori. La pelle delle nostre città. E’ il pretesto per riconoscere l’altro come diverso. È il pretesto per odiare l’altro come diverso. Non odiare è la nostra pelle». 

Sulla genesi del soggetto e della sceneggiatura, che ha scritto con Davide Lisino, il regista afferma: «Abbiamo preso spunto da un fatto di cronaca avvenuto a Paderborn, in Germania. Un medico ebreo si rifiutò di operare un paziente a causa del vistoso tatuaggio nazista che aveva sulla spalla. Il medico, dopo essersi fatto sostituire da un collega, ha dichiarato: ‘non posso conciliare l’intervento chirurgico con la mia coscienza’. La stessa coscienza che abbiamo immaginato impedisca al nostro protagonista di soccorrere lo sconosciuto dell’incidente». 

Il film – le cui riprese sono state effettuate a Trieste – arriverà nei cinema a settembre 2020

Qui sotto in calce il trailer:

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