«Alla fine sono andato.
Sono andato ieri a vedere Captain America Civil war. E devo dirlo, non sono riuscito a vederlo tutto. Mi ha talmento depresso l’idea di disattivare la mia mente del tutto pur di diventare un demente fruitore di un simile B movie che alla fine mi sono liberato di quella tortura che attanagliava la mia vista e sono uscito dal cinema pur di riveder le stelle e sentire di nuovo me stesso e potermi illudere che il cinema non sia davvero diventato tanto di scarto. ».
Così Gabriele Muccino introduce su Facebook un post dove commenta la visione dell’ultimo cinecomic Marvel, Captain america: Civil War (qui la nostra recensione).
Il regista ne approfitta per dire anche la sua sul genere, che descrive come «privo di tutto».
Muccino, infatti, si scaglia contro Civil War e tutto il franchise di cui la Marvel si fa portavoce: «Captain America e con esso tutto il franchising che sta divorandosi Hollywood, diventa amnesia del cinema e di cosa esso possa e debba rappresentare. Il Batman di Nolan piuttosto che l’Iron Man di Favreu sono ormai pezzi di una scialuppa lontana e alla deriva. Il nuovo franchising, lanciato da quei film circa dieci anni fa, è ormai l’ammucchiata di Avengers che si prendono a botte dall’inizio alla fine senza che a te, e parlo per me, si intenda, possa fregare di meno».
Conclude così il suo post: «E allora si torna casa, si accende Amazon, Netflix e si scarrella alla ultima e urgente ricerca di qualcosa di bello da vedere. E quando lo si trova, si tira un respiro e si guarda finalmente un FILM».
Cosa ne pensate delle parole del regista?
Fonte: Facebook
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