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Now You See Me 2, il prestigio sorprende ancora? La recensione

Daniel Radcliffe mette i maghi del crimine a dura prova, in un sequel che punta a complicare la rete dell'intrigo e aumentare lo spettacolo dei giochi illusionistici

Now You See Me 2, il prestigio sorprende ancora? La recensione

Daniel Radcliffe mette i maghi del crimine a dura prova, in un sequel che punta a complicare la rete dell'intrigo e aumentare lo spettacolo dei giochi illusionistici

Come insegna Michael Caine in The Prestige di Christopher Nolan, il terzo atto di un numero di magia, “il Prestigio”, è la parte più importante. E anche la più ardua. Perché è quella da cui nasce lo stupore del pubblico, quegli “oooh” di meraviglia pronunciati da chi è convinto di aver guardato attentamente, scoprendo il trucco, e invece si ritrova piacevolmente ingannato. Ebbene, il primo Now You See Me, con la sua struttura a scatole cinesi e i suoi colpi di scena, si è rivelato un gioco di illusioni ben costruito. Il sequel prova a ripetersi, immergendosi in una storia che pesca nel passato di Mark Ruffalo, il leader dei Quattro Cavalieri, e prosegue sfidando le aspettative dello spettatore. È un puzzle per certi versi ancora più intricato del precedente, arricchito da una connotazione anche più emotiva rispetto all’heist movie d’esordio, con la vendetta e la smania di potere al centro della trama. Ma stavolta il prestigio non funziona a dovere. O meglio, si inceppa sul più bello.

Colpa di un effetto sorpresa ricercato in modo a volte troppo forzato, con alcune carte che si scoprono quando invece dovrebbero restare nel mazzo. Giusta l’idea di far toccare il fondo ai protagonisti dopo averne esaltate le imprese nell’episodio introduttivo, proponendo un villain (un eccentrico e tecnologico Daniel Radcliffe) capace di anticipare ogni loro singola mossa; ma il riscatto finale scricchiola anziché stupire, smarrito nella sua stessa rete di inganni. È come guardare per la seconda volta lo stesso numero di magia, che prova a camuffarsi in qualcosa di originale distraendo con spettacoli più pirotecnici e novità (il già citato Radcliffe, Lizzie Caplan, che dalla sua porta freschezza e humor e Woody Harrelson sdoppiato in due fratelli gemelli) che però assomigliano più a uno specchietto per le allodole. Con un po’ di attenzione, il giochino si riesce a prevedere.

Alla fine, tutto torna, ma non sentirsi stupiti brucia. Le possibilità per rifarsi, comunque, ci sono, dato che il terzo capitolo è confermato e il cast è di talento e ben amalgamato. Urge però recuperare quella capacità di sorprendere anche alla distanza, perché qualche trovata illusionistica divertente e ben costruita in un franchise come questo non può e non deve bastare.

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