Solo qualche giorno fa è stato annunciato che Brad Pitt si è ufficialmente unito al collega Leonardo DiCaprio nel cast di Once Upon a Time in Hollywood, il nuovo film di Quentin Tarantino che – come sappiamo ormai da tempo – metterà in scena anche i brutali omicidi organizzati da Charles Manson e i suoi adepti, responsabili della morte dell’attrice e moglie del regista Roman Polanski, Sharon Tate, e del figlio che la coppia stava aspettando.
Nonostante i fan siano in fervente attesa di questo nuovo film, c’è chi proprio non ha gradito né l’idea di base né il casting delle due celebrità, affermando che agli attori non importa dell’entità e della gravità della vicenda che andranno a raccontare, né delle sue implicazioni sociali, ma hanno interesse solo nel riempire il portafogli.
Stiamo parlando di Debra Tate, sorella della defunta attrice, che recentemente ha dichiarato quanto segue:
«Per (le celebrità) è solo uno stipendio, e a queste persone semplicemente non importa. Sono terribilmente offensive per la vera famiglia e per tutte le vittime viventi. Non gliene frega un ca**o!»
Non è la prima volta che la Tate si trova a criticare con parole piuttosto offensive chi coinvolge la storia di sua sorella in un progetto; qualche tempo fa infatti aveva definito «spazzatura» l’attrice Hilary Duff, colpevole di aver pubblicato su Instagram una sua foto dal set del film The Haunting of Sharon Tate, che ripercorreva appunto la vicenda del terribile omicidio.
Fonte: Movieweb
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