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Paul Thomas Anderson, accuse di razzismo per Licorice Pizza: il regista si difende

Una specifica scena del suo ultimo film ha attirato numerose critiche

Paul Thomas Anderson, accuse di razzismo per Licorice Pizza: il regista si difende

Una specifica scena del suo ultimo film ha attirato numerose critiche

licorice pizza paul thomas anderson

Il prossimo 27 marzo ci sarà anche lui seduto ai primi posti alla cerimonia degli Oscar 2022, in attesa di sapere se riuscirà a sfatare un triste record: con 11 candidature, Paul Thomas Anderson è il regista vivente con più nomination ma nessuna vittoria. Proverà a invertire la tendenza con Licorice Pizza, film che tuttavia si è attirato addosso alcune critiche. 

Nello specifico, l’ultimo film del regista di Magnolia, Il petroliere, The Master e Il Filo Nascosto è stato accusato di razzismo per via di una specifica scena che ha per protagonista John Michael Higgins. In Licorice Pizza, l’attore interpreta Jerry Frick, uomo d’affari proprietario del primo ristorante giapponese della San Francisco Valley nel 1963. Eccentrico e buffonesco, viene presentato con diverse mogli – tutte giapponesi – alle quale parla con un chiaro accento asiatico forzato.

Nell’economia della gag, come sottolinea l’Hollywood Reporter, l’intenzione è chiara: ad essere prese in giro non sono le mogli giapponesi, ma l’esterofilia ignorante del personaggio di Higgins, che non per niente nella punch line delle sue scene si scopre non sapere affatto il giapponese. Tuttavia, Licorice Pizza si è comunque tirato addosso accuse di razzismo verso gli asiatici e durante un’intervista a Indiewire la questione è stata affrontata proprio con Paul Thomas Anderson.

Al regista è stato chiesto come avesse preso le critiche e la polemica sull’offensivo accento asiatico del suo personaggio, ed ha risposto: «Ci sono rimasto tipo ‘Huh?’. Forse era un ‘huh’ con dei puntini di sospensione… È divertente perché per me è difficile capire questa cosa. Non lo so. Resto spiazzato su queste cose. Per me, non so per loro… Voglio dire, quale è il problema? Che un idiota dica una cosa stupida?». Alla domanda, retorica, del regista, Erik Kohn di Indiewire risponde che il problema potrebbe risiedere nel fatto che il razzismo insito nel personaggio potrebbe spingere alcune persone a sentirsi legittimate nel ridere dello stereotipo, non della sua stupidità. Anderson quindi ha risposto: «Ok, bhe, non lo so. È una possibilità. Di certo è possibile che non colga nel segno, ma d’altra parte penso di non essere sicuro di come separare le mie intenzioni da come vengono poi recepite».

Un problema, quello di Anderson, comune soprattutto di questi tempi: può la satira continuare a spingere su stereotipi, col rischio che vengano reiterati poi comportamenti razzisti di chi mal interpreta il concetto stesso di satira? Licorice Pizza e la sua polemica offrono un altro dei numerosi esempi emersi in questi anni.

Cosa ne pensate? Secondo voi una scena del genere – in attesa di vederla nelle sale italiane dal 17 marzo 2022 – è offensiva? Fatecelo sapere nei commenti. 

Foto: MovieStills – Lars Niki/Getty Images

Fonte: Indiewire

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