Il momento è solenne, e soprattutto è giunto. Questa sera, a Berlino, presso il Sony Center di Potsdamer Platz, dove è stato allestito uno spazio con un enorme drago al centro, avrà luogo la première europea del kolossale secondo episodio della trilogia de Lo Hobbit, La desolazione di Smaug, alla presenza di Peter Jackson e del suo cast (Martin Freeman, Benedict Cumberbatch, Evangeline Lilly, Lee Pace). L’embargo mediatico ha tenuto a freno la stampa specializzata fino a oggi, ma l’ansia di battere sul tempo i concorrenti ha fatto trapelare le prime reviews.
Qui sotto trovate, comodamente tradotta per voi, la nostra Franken-recensione del film, costruita assemblando i giudizi che sono comparsi in Rete, per darvi un’idea di cosa pensano i critici dei principali siti di settore che hanno già visto il film prima ancora dell’anteprima. Per ogni “frammento” è segnalata la fonte da cui è tratto.
«Chi avrebbe potuto immaginare che, dopo il primo episodio contorto di una trilogia della durata di otto ore basata su un romanzo di meno di 300 pagine , Peter Jackson avrebbe confezionato un episodio così entusiasmante? Con Bilbo (Martin Freeman), Gandalf (Ian McKellen) e i Nani che si immergono in una avventura non-stop tra i nobili Elfi e i poco raffinati esseri umani di Laketown e il feroce drago Smaug (con la voce di Benedict Cumberbatch). Questa volta Andy Serkys non ha prestato la sua fisionomia al Gollum, ma il suo lavoro come regista della seconda unità è spettacolare. Ogni incontro compelsso, specialmente la fuga dei nani via fiume è un’esplosione di ingenuità e azione. Un bonus: la buddy-romance tra l’Elfa Tauriel (Evangeline Lilly) e il Nano Kili (Aidan Turner). Tirando le somme, questo è uno splendido risultato, vicino alla grandeur della trilogia de Il signore degli anelli».
(Richard Corliss, Time)
«La magia della Terra di Mezzo è finalmente tornata. Drastico miglioramento rispetto al primo episodio, questo capitolo porta l’avventura in un territorio inesplorato e sviluppa spettacolo in gran quantità».
(Nick de Semlyen, Empire, 5 stelle)
(Todd McCarthy, Hollywood Reporter)