Quando si parla di supereroi, la mente corre subito a personaggi come Spider-Man, Wolverine o Batman. A cavallo tra la fine degli anni ’90 e l’inizio dei 2000, il genere supereroistico si affermava in modo definitivo nel panorama dell’intrattenimento, dominando sia il grande che il piccolo schermo. Da un lato, Hollywood inaugurava l’epoca dei blockbuster con X-Men (2000), Spider-Man (2002) e Batman Begins (2005), gettando le basi per i futuri universi condivisi. Dall’altro, la televisione non restava di certo ferma a guardare: serie come Smallville e Heroes hanno dimostrato che, anche nel formato episodico, c’era spazio per narrazioni epiche, eroi tormentati e azione mozzafiato.

Nel mezzo di questo fermento creativo, però, non tutte le serie sono riuscite a emergere allo stesso modo. Alcuni titoli sono stati oscurati da colossi mediatici, finendo dimenticati dal grande pubblico, nonostante l’originalità delle loro trame e l’audacia delle loro proposte. A volte erano troppo avanti per i loro tempi, altre volte penalizzate da programmazioni infelici o da una mancanza di investimenti promozionali. Eppure, questi show oggi meritano una seconda occasione: sono piccole gemme, spesso sottovalutate, capaci di offrire qualcosa di diverso rispetto al classico schema “eroe contro villain”.

Tra queste serie dimenticate, ce n’è una in particolare che vale la pena riscoprire: L’incredibile Michael (Now and Again). Prima ancora che il nuovo millennio avesse inizio, ha provato a raccontare il mondo dei supereroi da un’angolazione completamente inedita. Creata da Glenn Gordon Caron (già autore di Moonlighting), la serie andò in onda su CBS per una sola stagione, ma lasciò il segno tra gli spettatori più attenti.

La trama ruota attorno a Michael Wiseman, un uomo comune che muore in un incidente tragico. Tuttavia, la morte fisica non sancisce la sua fine definitiva: una segretissima agenzia governativa decide di impiegare il suo cervello – l’unica parte ancora intatta del corpo – per inserirlo in un nuovo organismo, geneticamente perfetto, progettato per diventare un’arma vivente. Così Michael rinasce, ma come un altro uomo: più forte, più veloce, impossibile da riconoscere. La sua nuova vita, però, ha un prezzo altissimo: è costretto a separarsi dalla sua famiglia, in particolare dalla moglie e dalla figlia, a cui non può rivelare la verità. Vive in una condizione sospesa, combattendo per il governo ma senza poter riavere ciò che lo rendeva davvero umano.

L’incredibile Michael non è una serie d’azione tradizionale: è un ibrido affascinante che mescola spy story, thriller fantascientifico e riflessione esistenziale. Il cuore del racconto non è tanto la trasformazione fisica del protagonista, ma la sua lotta per mantenere un senso di sé in un corpo che non riconosce. La serie si interroga su cosa significhi essere umani, su quanto conti l’apparenza rispetto all’identità, e su quanto si è disposti a sacrificare per servire un bene superiore.

Già all’epoca, L’incredibile Michael anticipava tematiche che oggi sono al centro di molte produzioni di successo: il trauma dell’identità perduta, la sorveglianza governativa, l’etica dell’ingegneria genetica. Nonostante il plauso della critica (la serie vanta un impressionante 100% su Rotten Tomatoes), la serie non è stata rinnovata per una seconda stagione. Per fortuna, oggi è considerata da molti una “serie cult” dimenticata, un piccolo tesoro da riscoprire in un’epoca in cui le storie di supereroi sembrano tutte uguali.

Se siete appassionati del genere e avete voglia di scoprire qualcosa di diverso, L’incredibile Michael potrebbe essere la sorpresa che non sapevate di cercare. E chissà, magari rispolverandola oggi, ci accorgeremo che alcune storie meritavano molta più attenzione di quella che hanno ricevuto vent’anni fa.

Leggi anche: Nessuno ricorda che questo film, in realtà, è un cinecomic Marvel

Fonte: MovieWeb