Rec Stop & Play, Voglia di comunicare

Le vite di un padre disperato, di una donna sola e di un uomo in cerca di una storia da raccontare, si intrecciano nel cortometraggio di Emanuele Pisano

Tante storie che si incrociano e un unico comun denominatore: il bisogno di comunicare. E’ il file rouge del cortometraggio Rec Stop & Play del ventiduenne regista catanese Emanuele Pisano.

Un uomo (Pietro De Silva) tenta disperatamente di trovare un contatto con suo figlio (Fausto Romano), inchiodato a un letto da un coma irreversibile, mentre una donna in libertà vigilata (Roberta Garzia) cerca di superare l’imbarazzo e la difficoltà nell’approccio con un corteggiatore (Fabrizio Romagnoli). A catturare le parole e gli scambi di tutti loro c’è un personaggio eccentrico e curioso (Claudio Caminito, foto sopra) impegnato a mettere insieme, registrandoli, pezzi di conversazione “rubati” per crearne una storia tutta nuova  e tutta sua… Ciò che in fondo fa anche il regista, che pesca dalla realtà quel che gli serve, quel che gli interessa e lo ricuce insieme per raccontare una storia nuova. Un procedimento che Emanuele Pisano definisce “una forma di scippo soggettivo”.

Qui sotto potete vedere il corto e di seguito leggere la nostra intervista al regista, che ci parla del suo lavoro, dei suoi obiettivi, di quello che pensa del cinema e svela su cosa punterebbe oggi in Italia se fosse un produttore…

Intervista a Emanuele Pisano

Best Movie: Il tuo corto racconta storie diverse che si incrociano e che al centro hanno il bisogno fondamentale dell’essere umano di comunicare. Come hai scelto questo argomento?

Emanuele Pisano: Credo che il bisogno di comunicare sia insito nell’uomo, è un’esigenza primitiva che sfiora tutti i sensi. Ed è infatti lo stesso desiderio di comunicare qualcosa che mi ha portato ha raccontare dei semplici modi di superare alcune barriere apparentemente invalicabili. Una buona comunicazione ha come base un buon ascolto, ma oggi vi è una grande fruizione di immagini e suoni e quindi di informazioni che annebbiano la ricezione, ed è proprio  “l’attenzione” nel recepire, creata dalla “variazione”, che ci permette di ascoltare bene. Nel caso dei personaggi del cortometraggio, nonostante i problemi che li attanagliano, il sentire un proprio bisogno interiore, consente, tramite oggetti semplici e futili, di creare un mezzo che concede loro di esprimere la propria voglia di comunicare, raggiungendo un breve ma intensa felicità.

Best Movie: Uno dei personaggi, il giardiniere, “ruba” delle storie agli altri per farle in qualche modo sue. Una metafora questa del tuo lavoro di regista?

Emanuele Pisano: Più che rubare estrapolo da quel che vedo e che mi circonda, tutto ciò che mi piace e mi attira… Lascio quindi indietro tutto quello che preferisco non sentire e vedere. Insomma è una forma di “scippo” soggettivo!

Best Movie: Tu come trovi le tue storie?

Emanuele Pisano: Le mie storie le trovo dalle mie esperienze e conoscenze. Nulla è creato dal nulla, ogni cosa ha una causa, e questa causa crea un effetto. Tutto quello che viene raccontato già esiste, o meglio è sviluppato e intersecato in mille sfaccettature, e nel mio piccolo cerco di captare quelle che credo possano dire o raccontare qualcosa insieme a una mia personale fantasia.

rec stop play pisano
Il regista Emanuele Pisano sul set con Pietro De Silva

Best Movie: Il corto ha la capacità in pochi minuti di presentarci e farci appassionare a dei personaggi, ciascuno dei quali ha “una storia” che lascia trapelare un prima e un dopo. E’ perché è stato fatto un lavoro specifico e approfondito su di loro o perché il progetto nasce con un respiro da lungometraggio?

Emanuele Pisano: Confermo che dietro la realizzazione della sceneggiatura vi è un lavoro attento e ben preciso. Considero i corti come scuola per arrivare al lungometraggio, e in Rec Stop & Play ho cercato di concentrarmi su un genere/schema che mi attira molto, ovvero le vicende che si intrecciano sotto un unico tema. Naturalmente gli esempi a me vicini sono quegli stessi film che mi hanno ispirato, film come Babel e Crash (Contatto Fisico). Su questi film, dopo aver fatto uno studio maniacale, ho sviluppato quel che poteva essere raccontato secondo le mie corde.

Best Movie: Da quanto tempo di occupi di regia? Hai già altre opere all’attivo oltre Rec Stop & Play?

Emanuele Pisano: Mi sono appassionato alla regia e quindi al cinema durante la mia adolescenza, mi sono avvicinato alla Settima Arte ed in particolare al Cinema Italiano, forse in uno dei suoi periodi più bui. Ma da autodidatta ho cercato di conoscere e seguire tutto ciò che è diventato storia del cinema e che diventa cinema contemporaneo. Ho girato alcuni corti prima di Rec Stop & Play, e con molta modestia, posso dire che ogni corto è stato sempre un gradino in più di quello precedente.

Best Movie: Quali sono i tuoi obiettivi?

Emanuele Pisano: Il mio obiettivo è naturalmente dirigere un film, magari senza problemi produttivi, ed essere considerato un regista, non da me stesso, ma da chi giudica e vede quel faccio. L’avvento di You Tube è l’emblema che chiunque oggi può riprendere e montare qualcosa. Insomma non sono il tipo che si autobattezza regista, il tempo e quel che faccio saranno di certo determinanti in questo.

Best Movie: Qual è stato il budget e come hai finanziato il tuo corto?

Emanuele Pisano: Il corto è costato circa 4.500 euro ed è stato finanziato grazie ai festival, ovvero con i premi vinti nei festival in cui ho partecipato con i precedenti lavori, ho potuto produrre ciò che adesso finalmente si può vedere. Naturalmente è stato difficile, non avevo la possibilità di poter creare il tutto senza problemi economici, ma con il sacrificio di tutta la troupe ci siamo riusciti. Ho sempre pensato che una buona squadra potesse far la differenza. Nei miei piccoli lavori ho sempre cercato di coinvolgere le stesse persone, ho avuto la fortuna di poter creare oltre che un rapporto lavorativo anche un rapporto d’amicizia, quindi ogni sguardo, ogni idea viene condivisa senza problemi di comprensione. Inoltre una linea guida che cerco di seguire è quella di circondarmi di persone più brave di me: non può che essere un bene, sia per la qualità finale del lavoro realizzato che per una personale crescita artistica e culturale. Ed infatti il direttore della fotografia, il montatore ed il musicista sono persone che lavorano ad altissimi livelli nel mondo cinematografico, come tutti gli attori che hanno recitato nel corto.


Nel cast del corto c’è anche Michela Andreozzi, vista di recente nel film di e con Rocco Papaleo Basilicata coast to coast.

Best Movie: Quanto tempo ha richiesto tutta la lavorazione?

Emanuele Pisano: La sceneggiatura è stata creata in 3 mesi circa, mentre il cortometraggio è stato girato in 5 giorni. La post produzione è durata un paio di mesi.

Best Movie: La partecipazione ai festival è stata fruttuosa?

Emanuele Pisano: Dal punto di vista emotivo e morale nel mio caso lo è stata, un premio diventa un stimolo per fare e continuare a fare. Dal punto di vista economico, confermo che diventa un modo per auto- prodursi, in piccolo, ma comunque produrre qualcosa.

Best Movie: Quanti premi avete vinto?

Emanuele Pisano: Il corto è arrivato in finale a una quarantina di festival e ha vinto una ventina di riconoscimenti, tra cui quello come miglior cortometraggio all’ultima  edizione del Taormina Film Festival.

Best Movie: Quali sono i tuoi modelli di riferimento nel cinema nazionale e internazionale?

Emanuele Pisano: Per quanto riguarda il cinema nazionale sono particolarmente interessato a Gabriele Muccino e Paolo Sorrentino, registi che hanno fatto del movimento di macchina uno stile inconfondibile. Mentre nel campo internazionale ci sono tra gli altri Alejandro González Iñárritu e Paul Thomas Anderson.

Best Movie: Se tu fossi un produttore su cosa e chi punteresti oggi in Italia?

Emanuele Pisano: Mettendomi nei panni di produttore capirei perfettamente che la scelta su cosa e su chi puntare è ardua e complicata. Senza entrare nel particolare, osserverei e starei più attento alle nuove leve, soprattutto perchè in questi anni il cinema italiano, a parte qualche boccata d’aria, non ha vissuto un buon periodo, quindi credo che nuove idee e nuove persone passano essere una soluzione valida, e di certo alternativa a quello che sta accadendo oggi.

Best Movie: Come si presenta agli occhi di un giovane aspirante cineasta la situazione del cinema attuale?

Emanuele Pisano: Sono sinceramente spaventato… aggiungo solo che tirarmi indietro vorrebbe dir perdere qualcosa che ho sognato e desiderato per molto tempo, e quindi non lo faccio. Ma ribadisco che sono seriamente spaventato, visti i vari tagli allo spettacolo, il poco spazio che viene dato, ed il poco interesse rivolto ai giovani. Però spero sempre nella meritocrazia. Chi è capace, deve andare avanti!

Best Movie: Cosa pensi del 3D? Sei dalla parte di chi crede che scriverà il futuro del cinema o di chi lo “snobba” e non lo ritiene un valore aggiunto?

Emanuele Pisano: Penso che con il 3D molte persone siano tornate al cinema, e su questo parlano gli incassi dei film in 3D,e non è un dato da sottovalutare. Non sono assolutamente contro il 3D, ma obiettivamente credo che possa semplicemente essere un’alternativa parallela al cinema in 2D. Io personalmente aspetto, fiducioso, che i costi di realizzazione si abbassino.

Best Movie: Progetti in corso?

Emanuele Pisano: Nulla per adesso di certo… sto valutando diverse idee, sia per un nuovo cortometraggio che per un documentario. Non voglio assolutamente che la fretta nel fare, possa sopprimere idee valide .


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