È uno dei progetti videoludici più interessanti dei prossimi mesi, (anche) perché spuntato fuori quasi dal nulla e subito opzionato da un publisher enorme. Stiamo parlando di Remember Me, nuova IP creata dalla software house indie Dontnod, che nel suo roster annovera lo scrittore di fantascienza Alain Damasio e una serie di altri nomi che hanno lavorato a titoli come Heavy Rain e Splinter Cell. Nato come progetto totalmente indipendente, le prime immagini del gioco hanno subito convinto la giapponese Capcom della bontà del progetto: da qui, una pioggia di fondi per rifinire e migliorare il prodotto, che oggi si mostra con una gran quantità di nuove immagini (e siccome siamo bravi abbiamo anche raccolto tutti i trailer usciti fino a oggi).
Ma cos’è Remember Me? Dovendo usare dei tecnicismi, diremmo che è un sandbox action game, dove la parte “action” è chiara mentre quella “sandbox” si riferisce alla struttura del mondo (e dell’esperienza) di gioco, non lineare ma aperta e approcciabile dal giocatore nei modi e nei tempi che preferisce. L’elemento di maggior interesse è il setting: il gioco si svolge a Nuova Parigi, enorme metropoli del futuro (del 2084, per la precisione) naturalmente modellata sulla capitale francese. Qui a dominare la società sono megacorporazioni che commerciano in ricordi umani – l’equivalente futuribile del traffico d’organi, insomma. Protagonista del gioco è Nilin, fu cacciatrice di memorie, ora “riformata” e decisa anzi a rovesciare il regime dei trafficanti di ricordi. L’aspetto interessante, dal punto di vista videoludico, è che progredendo nel gioco è possibile sbloccare ricordi su ricordi (propri o altrui) e sfruttarli per “costruire” le proprie capacità di combattimento, furtività, hacking e così via. L’altro particolare da non sottovalutare è l’intenzione di Dontnod di offrire ai giocatori un personaggio finalmente diverso dai “soliti” uomini bianchi e muscolosi: Nilin è una donna di etnia mista e dai gusti sessuali «troppo privati per renderli pubblici» come ha detto il direttore creativo Jean-Maxime Moris in un’intervista a CVG che si conclude con un esplicito «quanto è fott*******e stupido che i videogiochi sfruttino sempre gli stessi stereotipi?». Non possiamo che applaudire i ragazzi di Dontnod e premiare il loro coraggio quando il gioco uscirà – ovvero a maggio.
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