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Robert Rodriguez: «I consigli di Cameron? Potrei scriverci un libro»

Faccia a faccia con il regista di Alita, tratto da un manga e prodotto dal regista di Titanic e Avatar

Robert Rodriguez: «I consigli di Cameron? Potrei scriverci un libro»

Faccia a faccia con il regista di Alita, tratto da un manga e prodotto dal regista di Titanic e Avatar

Alita – Angelo della battaglia è il nuovo progetto sci-fi di James Cameron che si colloca nei territori del transumanesimo: una cybereroina senza memoria e con un corpo totalmente artificiale, che deve ricostruire il suo passato e quello della città-discarica in cui viene ritrovata, attraverso una serie di scontri sempre più duri. Ne abbiamo parlato con il regista Robert Rodriguez.

Avevi mai letto il manga?
«No, la prima volta che ne ho sentito parlare è stato all’inizio del 2000, quando ho scoperto che Jim (Cameron, ndr) ne aveva acquisito i diritti. Sapevo di cosa trattava la storia ma non lo avevo mai letto, ed essendo da sempre fan di Jim… The Abyss è uno dei miei film preferiti… ho deciso di non leggere nulla e di aspettare l’uscita del film, proprio per non rovinare l’esperienza. Passano gli anni e tutti sappiamo che Jim farà diversi sequel di Avatar quindi, onestamente, mi ero quasi rassegnato all’idea che forse non avrei mai visto il film. Finché ho incontrato Jim…».

Vi conoscevate già?
«Si, lo conosco da quasi 30 anni, da quando ho fondato i Troublemaker Studios ad Austin in Texas. Lo rividi nel 2015, ospiti a una cerimonia, e gli chiesi che cosa voleva fare con Alita perché avrei davvero voluto vedere il film. Mi ha detto che stava lavorando sui quattro sequel di Avatar e che per altri dieci anni non avrebbe avuto tempo di fare altro. Subito dopo mi disse quanto amava il progetto e di colpo si mise a mostrarmi tutti i disegni preparatori che aveva iniziato nel 2005, mi chiese se volessi leggere la sua prima stesura della sceneggiatura e se avessi trovato interessante la storia ne avremmo riparlato. Cominciai leggendo il manga, e capii subito perché si fosse appassionato alla storia, visto che Jim non adatta mai materiale già scritto. Ho scoperto che Alita è una storia articolata che rivela le molteplici personalità della protagonista in momenti diversi della sua evoluzione; è costruita su vari livelli, ambientata in un mondo complesso, con molti personaggi interessanti. Dei vari libri a disposizione Jim sapeva esattamente cosa voleva utilizzare per creare la propria visione futuristica. E così cominciai ad aggiustare la sceneggiatura».

L’intervista completa è pubblicata sul numero di Best Movie di gennaio, in edicola dal 27 novembre

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