Arriverà a teatro il prossimo marzo un musical satirico su Silvio Berlusconi. A svilupparlo saranno i produttori dell’adattamento di Fleabag, la nota e acclamata serie tv con Phoebe Waller-Bridge. Lo spettacolo si propone come una sorta di «Evita all’acido», stando alla produttrice Francesca Moody e la storia, come rivela il Guardian, sarà sviluppata dalla prospettiva di tre donne: la magistrata milanese Ilda Boccassini, detta Ilda la rossa, che indagò su di lui, l’ex moglie Veronica Lario, già interpretata da Elena Sofia Ricci in Loro di Paolo Sorrentino, con Toni Servillo nei panni dell’ex premier, la quale lo lasciò nel 2009 dopo quasi vent’anni di matrimonio, e una giornalista, basata su una figura reale.
Il musical, sempre secondo la produttrice, «piazza su di lui una feroce lente femminista» e Berlusconi sarà raffigurato «come una persona reale, non come una caricatura», con l’idea che la sua figura abbia fatto da precursore a politici di stampo populista emersi successivamente come Boris Johnson nel Regno Unito e Donald Trump negli Stati Uniti.
Il musical avrà un taglio comico con un approccio descritto come «incisivo», sempre da Moody: «Così tanto del modo in cui si comportava è sconcertante e ridicolo: è facile farci sopra della satira». In colonna sonora troveremo canzoni intitolate Bunga Bunga, Meno male che Silvio c’è e Il mio weekend con Vladimir, in riferimento all’amicizia con Putin di Berlusconi, che in terra anglosassone è molto noto nell’immaginario collettivo e ben riconoscibile anche dall’inglese medio (For Italy, Bunga Bunga, Thank Goodness for Silvio e My Weekend with Vladimir i titoli anglofoni dei brani in questione).
Musica e testi sono di RickySimmonds e Simon Vaughan, che scrivono musical insieme da anni e si erano conosciuti da piccoli sul set di Grange Hill, serie televisiva britannica per bambini. Berlusconi, questo il titolo dell’opera, potrà essere visto al Southwark Playhouse Elephant di Londra, dal 25 marzo al 29 aprile.
Foto: Getty (Simona Granati – Corbis/Getty Images)
Fonte: The Guardian
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