Nata in Francia da una famiglia di origine polacca, trasferitasi a Londra nel 1999 per studiare recitazione, Gaia Weiss è la stella internazionale che (ancora) non conoscete. Alta un metro e ottanta, bionda e con gli occhi azzurri, non stupisce che in carriera abbia anche parecchi lavori da modella, della quale ha la grazia e il physique du rôle. Il suo cuore, però, batte per il cinema, e prima ancora per il teatro: le sue prime esperienze recitative in carriera sono proprio sul palco, in particolare nella natìa Francia, dove nel 2011 è stata in tour con la sua prima grande produzione, un adattamento del Don Giovanni.
Dai palchi del teatro al cinema il passo è breve, ma curiosamente non è la Francia né l’Inghilterra, ma il nostro Paese, a darle la prima chance: nel 2013, Gaia interpreta Beatrice, una ragazza malata di leucemia, in Bianca come il latte, rossa come il sangue di Giacomo Campiotti. Da lì le si spalancano le porte delle produzioni internazionali, la maggior parte delle quali in costume («Mi fanno fare sempre e solo period piece!» è la sua scherzosa lamentela): prima nel film svizzero Mary Queen of Scots, dove interpretava Mary Fleming, poi come Ebe in Hercules – La leggenda ha inizio, infine nella serie Tv di History Channel Vikings, dove per due stagioni ha vestito i panni di Þorunn, moglie del figlio del protagonista Ragnar. Dopo una piccola parte in una commedia francese (Serial Teachers 2), Gaia Weiss arriva quest’anno anche al cinema action più classico con Overdrive, quarto film da regista del francese Antonio Negret (e prima sua produzione con attori hollywoodiani, dopo aver diretto episodi, tra gli altri, di Arrow, The 100 e Legends of Tomorrow). Con lei nel cast ci sono Scott Eastwood, il quasi esordiente Freddie Thorp e Ana de Armas, attrice cubana che vedremo presto anche in Blade Runner 2049: i quattro interpretano un team di ladri di macchine impegnato nel più classico dei “doppi colpi”, tra tradimenti, piani coraggiosi e inseguimenti mozzafiato sulle strade della riviera francese. E se Eastwood (sempre più uguale al padre), Thorp e de Armas è il trio che ha concepito il piano, è il personaggio di Weiss, Devin, a metterlo in moto ed eseguirlo alla perfezione: coraggiosa e sfrontata, indipendente e amante del divertimento, si unisce ai tre in quanto “esperta di certe cose”, e passa quasi tutto il film dietro il volante di un’auto da corsa – almeno quando non è impegnata a sedurre Garrett, il personaggio di Freddie Thorp.
Insomma, ti sei divertita da matti a fare questo film…
«Moltissimo! Tra la Francia, le macchine e i miei compagni di cast è stata un’esperienza fantastica. Speriamo che anche il pubblico si diverta!».
Personalmente ho finito di vedere Overdrive non più tardi di dieci minuti fa e mi sono divertito un sacco…
«Be’, meno male, è un ottimo inizio!».
Mi ha molto sorpreso scoprire che è un film molto classico, più vicino a The Italian Job o Fuori in 60 secondi che a un Fast & Furious…
«Confermo, è un film di macchine vecchio stile, come si facevano una volta, ma con più di un pizzico di divertimento e autoironia che lo rendono un po’ più moderno. Alla fine è un film su quattro ragazzi bellissimi che si divertono a fare il loro lavoro, solo che il loro lavoro consiste nel rubare macchine».
A proposito di macchine, nel film c’è di che esultare per un appassionato.
«Abbiamo usato molte macchine di lusso, estremamente belle e costose, e la cosa migliore è che le abbiamo usate davvero: praticamente tutto quello che si vede nel film sono stunt veri, non CGI. Pierre (Morel, il produttore, ndr) è un grande appassionato di stunt, di macchine e soprattutto di esplosioni, quindi nel film c’è un sacco di roba che esplode per davvero».
L’intervista completa è pubblicata su Best Movie di agosto, in edicola dal 1° agosto.
Overdrive uscirà nei cinema italiani il 23 agosto.
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