Ecco un estratto dello speciale pubblicato su Best Movie di luglio:
«Scegli un nemico grande, ti costringerà a crescere per affrontarlo». Evidentemente questo proverbio indio del Messico funziona anche quando a scegliere sono terzi. Anche quando è Guillermo del Toro a scaraventare sulla Terra creature mostruose alte un centinaio di metri (quasi il doppio del Colosseo!), obbligando così l’uomo a «ingrandirsi per non estinguersi», come recita uno dei poster.
Parliamo di Pacific Rim, del kolossal sci-fi da 200 milioni di dollari per il quale il regista messicano ha voltato le spalle ad altri importanti progetti (Lo Hobbit e l’adattamento di Alle montagne della follia su tutti), innamorato all’idea di portare sullo schermo questa cruenta lotta tra mostri e robot giganti nata dalla penna di Travis Beacham (Scontro tra Titani).
Godzilla VS Transformers? Facile pensarlo. E a chi non sono venuti in mente Goldrake o Evangelion quando del Toro ha fatto trapelare le prime indiscrezioni sul fatto che i suoi robottoni fossero controllati non solo dall’uomo ma addirittura da due piloti contemporaneamente?
Prima di gridare al plagio, però, aspettate a sentire il resto della storia. Perché se l’omaggio alla produzione manga e televisiva made in Japan degli Anni Settanta e Ottanta, stracolma di robot e mostri nati sotto il segno di Godzilla (i cosiddetti Kaiju, che ritroviamo anche qui) è palese e dichiarato, altrettanto netta è la rivendicazione dell’originalità dell’idea da parte del regista stesso. «Pacific Rim è molto, molto lontano da Transformers, e volutamente» ha ribattuto a distanza a Michael Bay, che aveva puntato il dito contro le imitazioni di Optimus Prime e follower. «Questo è il mio universo, la mia creazione e, nel bene o nel male, il mio film» ha continuato dei Toro. «Io creo, non copio. I robot, poi, esistono da decenni nella fantascienza e non solo: abbiamo copiato tutti Frankenstein!». Il “caso” è stato presto risolto: Bay ha fatto sapere che si riferiva a un’altra pellicola (tutti gli indizi portano a Battleship) e il regista messicano ha ribadito di essere cresciuto a pane e Gundam e di aver fatto ritorno a questa passione d’infanzia per “rispolverare” i suoi miti e – tramite le tecnologie di nuova generazione – renderli protagonisti di uno spettacolo senza precedenti. Una guerra devastante che vede coinvolti, su fronti opposti, una legione di creature mostruose emerse da un portale interdimensionale sul fondo dell’Oceano Pacifico, e un esercito di enormi robot, i Jaeger, costruiti dall’uomo quale unica arma per contrastare la minaccia aliena. […]