Fabrizio Marchegiani… in arte Van Gogh!

Abbiamo fatto alcune domande a uno dei cosplay più originali, affascinanti e accurati d’Italia, soprattutto se parliamo di quadri e pittura…

Se aggirandovi tra le convention dedicate ai fumetti e alla cultura pop vi è capitato di imbattervi in un cosplay di Van Gogh pressoché perfetto, tranquilli non era la vostra immaginazione: è tutto merito di Fabrizio Marchegiani, che ha fatto del pittore fiammingo il suo cavallo di battaglia…

Ecco cosa ci ha raccontato della sua passione.

Come è nata l’idea di portare in vita il celebre pittore olandese attraverso il cosplay?

«Ho sempre adorato l’arte della pittura e un giorno, osservando una mia foto, mi sono detto: “Però… somiglio a Van Gogh!”. Nonostante il mio entusiasmo, non ho ricevuto grandi incoraggiamenti nelle mie prime ricerche in Rete, ma, nonostante tutto, ho deciso di portare in vita la mia idea. Ho recuperato una vecchia giacca a quadri, comprato un cappello, tinto la barba con lo spray e via… Da allora ho cercato di perfezionarmi sempre di più, aggiungendo dettagli, cercando abiti più adatti e sono passato addirittura alla tinta permanente per avere un effetto realistico su barba e capelli. Da attore amatoriale ho studiato molto il pittore, la sua vita, l’arte, quello che si può sapere su di lui. Quando indosso gli abiti di Van Gogh, cerco di riportare il più possibile il personaggio, ma ovviamente di mio c’è tanto».

 

Trattandosi di un cosplay apparentemente semplice la cura dei dettagli e soprattutto del make-up sono molto importanti…

«Il dettaglio per me è fondamentale. Ho svolto ricerche accurate per ricreare abiti coerenti con il periodo storico di Van Gogh, così come anche per i vari accessori, tipo la pipa, l’orologio da taschino e la valigia. Altro particolare a cui tengo tantissimo sono le pennellate di pittura sul volto atte a ricreare l’effetto del dipinto. Scelgo i colori predominanti dei suoi quadri: rosso, giallo, bianco e un pizzico di verde, mi metto davanti allo specchio e inizio a replicare le sue pennellate. Ultimo dettaglio, ormai iconico e che dà quel tocco in più al cosplay, è la benda che copre il famoso orecchio sinistro mozzato, imbevuta di sangue cinematografico per dare l’effetto “taglio fresco”».

Com’ è la reazione del pubblico quando ti vede?

«Ci sono tutte le reazioni possibili: da chi sgrana gli occhi, a chi mi fissa, a chi mi saluta semplicemente con un “Vincent!”, fino ai più timidi che sento bisbigliare “guarda, c’è Van Gogh”… Ogni evento è un tripudio di emozioni. Poi ci sono gli incontri con gli amanti/ insegnanti/studenti dell’arte, dove sbocciano conversazioni fantastiche sul personaggio, sull’amore per l’arte, su come l’arte sia importante nella vita».

Qual è stata la tua soddisfazione più grande nei panni di Van Gogh?

«Di soddisfazioni in questi quattro anni ce ne sono state tantissime, dalla possibilità di parlare del pittore in una scuola delle elementari in cosplay, alla richiesta di partecipazioni in Tv, come nello speciale di Natale del 2021 di Guess My Age. Ma la più magica è stata la possibilità di visitare la mostra di Van Gogh a Roma, in cosplay, tra gli occhi increduli dei visitatori che mi hanno tempestato di foto e complimenti». 

 

© Osea Costantini (2), Giancarlo RHPhotos (1)  

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