TFF 2015, Brooklyn: grande favola moderna o piccolo melodramma televisivo?

Il film divide il pubblico di Torino

Tratto dall’omonimo romanzo di Colm Tóibín, il film racconta la storia di Eilis Lacey (Saoirse Ronan) emigrata dall’Irlanda nella Brooklyn degli anni ‘50 spinta dalla promessa di una vita migliore. In un primo momento dovrà fare i conti con la nostalgia di casa ma poi l’amore per l’idraulico italoamericano Tony (Emory Cohen) la porterà a progettare una vita felice insieme a lui. Presto però l’entusiasmo viene spento dal richiamo del suo passato ed Eilis si troverà a dover compiere una dolorosa scelta tra due uomini, due Paesi, due vite.

Il film racconta la storia di persone comuni nell’intento di evidenziarne quanto più possibile l’ampio respiro, come afferma la produttrice Finola Dwyer: «È una storia piuttosto universale, che parla della medesima attrazione che hanno il paese di origine e quello in cui una persona finisce per costruire la propria vita da adulta. Non c’è bisogno di essere a migliaia di chilometri da casa per ricordare quella sensazione. Tutti abbiamo posti e persone che ci siamo lasciati alle spalle.»

Il regista John Crowley ha anche l’impressione che il tema dell’abbandono di un mondo per un altro sia importante adesso quanto negli anni ‘50. «Questa è una storia sull’esilio» afferma. «Quando lasci un paese e scegli di vivere da un’altra parte, non appartieni più a quel luogo, ma di certo nemmeno a quello in cui hai scelto di vivere. Quindi diventi un membro di una sorta di terzo paese, quello degli esuli. Oggi, un vasto numero di persone nel mondo non vive nel paese in cui è nato.»

Regista e produttrici hanno cercato di rendere Brooklyn una favola moderna, nonostante la semplicità della storia e dei personaggi originali. Ciò ha portato ad un’inclinazione dei toni verso il melodrammatico, con un debole motore centrale; dato il poco spessore del personaggio di Tony Fiorello infatti, la storia d’amore tra lui ed Eilis manca di mordente.

Tra i protagonisti figura anche Domnhall Gleeson, in una parte piccola ma importante; la sua delicatezza ed eleganza recitative ci regalano l’interpretazione più convincente di tutto il film, nelle sale da febbraio 2016.

© RIPRODUZIONE RISERVATA